E’ morta Nicoletta Orsomando, la storica annunciatrice Rai aveva 92 anni

Addio a Nicoletta Orsomando, la più famosa delle ‘signorine buonasera’, l’annunciatrice Rai per antonomasia, distinguendosi per classe, eleganza, misura e dizione. E’ morta questa mattina in un ospedale di Roma, dopo una breve malattia, all’età di 92 anni. Per 40 anni (1953-1993) è entrata ogni giorno nelle case degli italiani con garbo e gentilezza, diventando una persona di famiglia per milioni di telespettatori.  

”Signore e signori buonasera” disse Nicoletta Orsomando la sua prima volta davanti alle telecamere, annunciando, per la tv dei ragazzi, un documentario della tv britannica; e quella frase divenne il suo marchio, legato indissolubilmente a un volto sereno, a una dizione perfetta, a modi gentili ed educati.  

Esordì il 22 ottobre 1953 sul canale sperimentale della nascente televisione di Stato quando la Rai era ancora Radio Audizioni Italiane e per vederla gli italiani si radunavano nelle case dei pochi fortunati che possedevano un apparecchio o al bar. Si è ritirata dal piccolo schermo il 28 dicembre 1993: nessun’altra ‘signorina buonasera’ della Rai è rimasta in carica tanti anni quanto lei. 

Nata come Nicolina Orsomando a Casapulla (Caserta) l’11 gennaio 1929, dopo brevi esperienze in teatro decise di valorizzare la sua bella voce e grazie a un corso di dizione superò un provino in Rai e fu scelta come annunciatrice. A spingerla e sostenerla perché entrasse nel mondo dello spettacolo fu il padre Giovanni Orsomando, clarinetto solista nella banda di fanteria. Nicoletta divenne così la prima ‘signorina buonasera’ dagli studi Rai di Roma, affiancando altre pionieristiche colleghe a Torino e Milano. 

Oltre al ruolo di annunciatrice, la Orsomando è stata anche conduttrice: nel 1956 ha presentato “Cineselezione”, una delle prime rubriche di cinema della Rai e affiancò Angelo Lombardi nella conduzione di “L’amico degli animali”. Nel 1957 presentò il Festival di Sanremo accanto a Nunzio Filogamo, Fiorella Mari e Marisa Allasio e nel 1966 condusse “Un disco per l’estate”. Nel 1965 inaugurò con il giornalista Jader Jacobelli il notiziario “La giornata parlamentare” (poi divenuto “Oggi al parlamento”). Nel 1976 ha condotto la rubrica “Cani, gatti & C. e Piante, fiori eccetera eccetera”. 

Nel 1955 Nicoletta Orsomando partecipò, nel ruolo di sé stessa, nel film comico “Piccola posta” per la regia di Steno, che vedeva come protagonisti Alberto Sordi e Franca Valeri. Stessa cosa accadde nel film “Totò lascia o raddoppia?” (1956) di Camillo Mastrocinque, in cui apparve nella brevissima sequenza in cui aggiornava gli spettatori sulla sparizione del personaggio interpretato da Totò. Nel 1992 apparve sempre nei panni di sé stessa intenta ad annunciare “Fantastico” nel film “Parenti serpenti” di Mario Monicelli. 

Nonostante la pensione, in Rai è tornata in seguito tante altre volte. Nel 1999 partecipò su Rai 1 al programma “Su e giù” condotto da Gaia De Laurentiis. Il 21 gennaio 2008 è comparsa su Rai 1 per presentare lo show “Viva Radio2 Minuti” condotto da Fiorello che nei promo della trasmissione l’aveva scherzosamente imitata. Il 23 settembre 2008 ha partecipato a “Tutti pazzi per la tele” condotto da Antonella Clerici su Rai 1 a un confronto generazionale con Arianna Marchetti, annunciatrice di Rai 2 dal 2003 al 2009. 

Nel 2010 prese parte al varietà di Rai 1 “Insegnami a sognare”, condotto da Pino Insegno. Nei primi mesi del 2011 partecipò a “Domenica in” accanto a Lorella Cuccarini. È poi apparsa nel programma, condotto da Mario Calabresi, “Hotel Patria”, in onda su Rai 3 nel giugno del 2011: in questa trasmissione la Orsomando leggeva lettere scritte da persone famose o comuni. Nella stagione 2011-2012 ha partecipato come giurata a “La prova del cuoco” condotto da Antonella Clerici, affiancata nello stesso ruolo da altre due storiche ex annunciatrici Rai: Mariolina Cannuli e Rosanna Vaudetti. 

Nicoletta Orsomando nel 1957 sposò il giornalista Roberto Rollino; dalla loro unione nacque Federica. Dopo sei anni di matrimonio i due si separarono, per poi divorziare negli anni Settanta.  

(di Paolo Martini) 

(Adnkronos)