(Adnkronos) – Se i sondaggi di oggi danno un po’ di sollievo a Joe Biden, con le ultime rilevazioni di Bloomberg che lo danno in recupero su Trump negli stati in bilico, c’è un iceberg dalla forma familiare che rischia di affondare la sua rielezione: Robert Kennedy. Ma non il leader politico che prese il testimone dal fratello presidente prima di essere assassinato anche lui, bensì suo figlio, conosciuto come RFK jr., un ex democratico pentito oggi al comando di una frangia anti-establishment e no-vax.
Sì, proprio come il miliardario newyorkese Trump vinse presentandosi come il difensore del popolo rurale americano, l’ennesimo Kennedy in politica è riuscito a posizionarsi da “underdog” pronto a scardinare il sistema (nel quale è nato e cresciuto). RFK, amante del body-building e delle teorie cospirazioniste, punta a presentarsi come terzo incomodo alle presidenziali di novembre – nei sondaggi nazionali viaggia intorno al 10% – e oggi a Oakland in California presenterà il suo candidato al ruolo di vicepresidente, anche perché molti stati richiedono un “ticket” per accettare candidature.
Al momento la sua corsa danneggia più Biden che Trump: quando Kennedy viene inserito nelle rilevazioni, il presidente perde punti. RFK jr. cavalca molto il fatto di essere “figlio, nipote e fratello di”, tanto da aver messo la sua faccia su quella dello zio presidente nello spot elettorale andato in onda durante il Superbowl dello scorso febbraio. Per questo è stato duramente criticato dalla sua famiglia: quattro dei suoi fratelli hanno definito la sua candidatura pericolosa per il paese e distante dai valori del padre.
Il legame tra i Kennedy e Biden è più forte che mai. Nel giorno di San Patrizio, 50 membri della dinastia si sono riuniti alla Casa Bianca, e Kerry (sorella di Robert jr.) ha pubblicato una foto del clan stretto intorno al presidente. Che in questi anni ha nominato tre Kennedy ambasciatori: Joe (inviato speciale in Irlanda del Nord), Caroline (Australia) e Victoria (Austria).