Elezioni 2022, tensioni su patto Pd-Azione: i dubbi di Si e Verdi

(Adnkronos) – Tensioni per il patto tra Pd e Azione che di fatto mette a rischio un’alleanza nel centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Sinistra italiana ed Europa verde hanno fatto saltare l’incontro con Letta che . Anche Di Maio ha avvertito il segretario dem dopo l’incontro alla Camera: “Impegno Civico pretende rispetto e parità di trattamento. Altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione”. Dal canto suo il leader di Azione Calenda dice no a rinegoziazioni del patto col Pd.  

Sinistra italiana e Europa verde
 

Per ora l’intesa con il Pd, in vista delle elezioni politiche 2022, non c’è, hanno detto Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader di Sinistra Italiana e Verdi. “Se questa intesa a cui abbiamo lavorato e che ancora vorremmo non si fa, e al momento non c’è, noi abbiamo la nostra proposta in campo”, ha affermato Fratoianni. Quanto all’ipotesi di correre con il M5S, il leader di Si replica: “Con Conte non ci siamo sentiti”. 

“Il patto tra Calenda e Letta non ci impegna in nessun modo. Quello che voglio sapere è se quel patto disegna il profilo di una proposta generale, perché se è così finisce qua” ha quindi scandito. Quanto a Letta, che ha detto che oggi sarà a Roma tutto il giorno, il leader di Si ha replicato: “Anch’io sarò a Roma…”. 

“Né io né Fratoianni andiamo col Pd, noi abbiamo la nostra lista – ha detto dal canto suo Bonelli – Per come è stata impostata ieri l’intesa Letta-Calenda potrebbe consentire un’intesa anche con M5S, un’intesa tecnica. Faccia parte di questa alleanza, con un’intesa tecnica, anche M5S così come lo fa Calenda”. 

“Stiamo lavorando alla definizione di punti programmatici – ha spiegato – La proposta fatta da Calenda ha disorientato molto il popolo del centrosinistra”. “Stiamo delineando un pacchetto di proposte. Se Calenda pensa di essere colui che pensa di avere il 20%, prima lo prende e poi ne parliamo. Siccome ha gli stessi voti nostri, deve avere il senso del limite”.
 

Letta
 

“Stiamo discutendo con altre parti, in particolare con Sinistra Italiana e con i Verdi. Voglio fortissimamente che il Pd chiuda un accordo con Sinistra Italiana e Verdi”. Si è espresso così Enrico Letta, segretario del Pd, sul dialogo con Sinistra Italiana e Verdi. 

“Non sarò contento finché non saremo in grado di evitare che queste elezioni siano una partita che non comincia nemmeno. Se non avessimo fatto l’accordo, non saremmo saliti nemmeno sul ring: la partita non sarebbe nemmeno iniziata. L’accordo” con Carlo Calenda “vincola il Pd e Azione-Più Europa, l’intesa non riguarda tutti i collegi ma esclusivamente un terzo dei parlamentari da eleggere nei collegi uninominali, nei quali o c’è l’alleanza o si perde. Nei collegi uninominali non andranno i leader politici dei singoli partiti, personalità particolarmente divisive”, ha spiegato Letta. 

“Se crei un’alleanza larga, con questa legge elettorale probabilmente vinci le elezioni. Se vai da solo, perdi – ha quindi sottolineato il segretario dem – In questi giorni, io continuo a parlare con tutti coloro che possono far parte di una coalizione larga, in grado di essere alternativa al centrodestra. Mi vedete fare il federatore, lo faccio per un motivo molto semplice: si decidono i destini dei prossimi 5 anni. Se non ci uniamo, il centrodestra in Parlamento avrà il 66% dei seggi che gli consentirà di modificare la Costituzione senza nemmeno passare per il referendum”. 

“Non stiamo cercando di fare qualcosa per convenienza: se loro sono uniti e noi siamo divisi”, si profila “un governo guidato da Giorgia Meloni sostenuto da due terzi del Parlamento. Questa legge elettorale, per come è stata costruita nel 2018, è costruita in modo tale che il voto sul simbolo di partito faccia passare chi si è unito. Io prenderei un sacco di applauso se andassi da solo, con i miei compatti, a perdere le elezioni”. 

Di Maio
 

“Impegno Civico vuole costruire, è una comunità fatta di persone determinate, pazienti, pronte a dare il massimo, ma la nostra comunità pretende rispetto e parità di trattamento. Altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione”. Così Luigi Di Maio, capo politico di Impegno Civico, in una nota diramata dopo l’incontro con il segretario dem Enrico Letta – presente anche Bruno Tabacci – alla Camera. 

“Nelle coalizioni deve prevalere il rispetto reciproco, verso tutti coloro che ne fanno parte – ha esordito il ministro agli Affari esteri in una nota – Sin dall’inizio, abbiamo avuto l’obiettivo di costruire una coalizione compatta e omogenea per fermare la deriva estremista rappresentata dai partiti che, per interessi personali, hanno fatto cadere il governo. Lo hanno fatto infischiandosene dell’emergenza economica nazionale, dell’inflazione record e dei costi del carrello della spesa che continuano ad aumentare, colpendo così le tasche delle famiglie italiane”. 

“È opportuno, dunque, non perdere di vista l’obiettivo, anche per evitare di mandare al governo partiti che rischiano di portare l’Italia fuori dalla sua collocazione Euro-Atlantica. Continuiamo a porci con uno spirito costruttivo: quello di chi vuole dar vita a una coalizione che risponda agli interessi del Paese e non agli interessi del singolo partito. E per delineare questa coalizione bisogna correre e procedere a passo spedito perché adesso c’è poco tempo e si rischia solamente di lasciare il campo d’azione a chi ha causato la caduta del governo Draghi”. 

Calenda
 

“Fratoianni e Bonelli chiedono a Letta di rinegoziare il patto sottoscritto. Non c’è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo. L’agenda Draghi è il perno di quel patto e tale rimarrà. Fine della questione”. Così su Twitter Carlo Calenda, in merito all’accordo in vista delle elezioni politiche 2022.
 

(Adnkronos)