“Ho già detto che prendo le distanze dalle sue dichiarazioni, non sono d’accordo con chi attacca gli avversari politici in quel modo, ho detto che prenderemo provvedimenti nei suoi confronti”. Così Enrico Michetti, candidato sindaco del centrodestra a Roma, sul tema della candidata nella sua lista, Francesca Benevento, al centro delle polemiche per le sue posizioni no vax. “Io – aggiunge – mi sono vaccinato, non condivido le sue posizioni”. Poi aggiunge: “Vedremo sul da farsi, io non faccio i processi, ma per ora non siamo riusciti a contattarla”.
Il 30 aprile scorso, in un post ancora presente sulla pagina di Benevento condiviso con uno screenshot da Carlo Calenda su Twitter, l’ex pentastellata aveva scritto: “Il va((ino è #illegale! Speranza (il ministro ebreo askenazita formato dalla McKinsey, che riceve ordini dall’elitè finanziaria ebraica) ha impugnato davanti al Consiglio di Stato la sentenza del Tar del Lazio sulle cure domiciliari pre ricovero, ripristinando per i medici di base il protocollo omicida ‘tachipirina e vigile attesa'”. “Tutto ciò – continuava Benevento – perché un “va**ino” (che sappiamo essere in realtà una terapia genetica sperimentale) – sottolineava – può essere autorizzato solo in assenza di cure alternative. In presenza di valide cure l’UE avrebbe dovuto revocare l’autorizzazione alle “va((inazioni”, ossia sospenderle ai sensi dell’articolo 4, comma 2 ultimo capoverso del Regolamento dell’Unione Europea 507/2006 del 29 marzo 2006”. E a chi commentava “bisognerebbe trascinare Speranza e tutti i suoi solidali in galera……ah popolo quando ti svegli ???”, Benevento replicava: “Esattamente”.