Emma: “Un album di ‘Souvenir’ della vita, che avrà un sequel”

(Adnkronos) –
Un album di ‘Souvenir’, di momenti che restano mentre si è impegnati a vivere. “Un disco superautobiografico”, sottolinea Emma Marrone, che raccoglie nell’album in uscita domani, “9 storie, 9 canzoni, 9 pezzi di un puzzle che rappresentano tutte le mie sfaccettature”. ‘Souvenir’, appunto, di un lungo viaggio che continuerà, perché l’artista è già al lavoro sul sequel. “Mi sono presa il mio tempo – racconta, spiegando perché l’album arriva a 4 anni dall’ultimo disco di inediti, ‘Fortuna’ – volevo che ogni brano avesse un’identità e un’importanza. I brani riempitivi per un album non mi interessano, non mi piacciono e non sono nemmeno in linea con quello che sta succedendo nel mondo musicale e discografico, dove ormai si lavora brano per brano. Quindi non so quando uscirà ma sto già lavorando al secondo capitolo”. 

E a chi gli chiede se non abbia conservato del materiale per proporre una nuova uscita a breve, magari tornando a Sanremo, lei replica: “Anche se al livello di marketing sarebbe perfetto, voglio ricordare che io in gara sono stata due anni fa e ci sono andata per volontà personale. Mio padre era già messo piuttosto male (l’artista ha perso il papà nel settembre del 2022, ndr.) e volevo regalargli un momento di felicità. Grazie ad Amadeus sono andata in gara con ‘Ogni volta è così’ ma non ho fatto nessun tipo di promozione post festival”.  

Così, sottolinea, in questo momento “c’è questo disco” che “è l’istantanea, ferma nello spazio e nel tempo, di un altro capitolo della mia vita. Raccoglie le immagini, i colori, le emozioni sentite e vissute in questi ultimi anni”. Emma è coautrice di 7 brani su 9, scritti con Paolo Antonacci e Davide Simonetta ma anche con Lazza (che è presente anche in un feat in ‘Amore Cane’), con Jacopo Ettore, con Nesli, con Francesco Katoo Cattitti, con Federica Abbate e Franco 126 e da Andrea Bonomo. Anche la produzione porta firme diverse nei diversi brani: Davide Simonetta, Drillionaire, Simon Says, Katoo, Zef, Luca Faraone. “La produzione del disco porta con sé tutto il bagaglio acustico della mia parte migliore – dice Emma – gioca con i suoni contemporanei dell’elettronica senza snaturare quanto costruito finora. Mette la ricerca sonora al servizio delle mie nuove sfumature espressive, per creare qualcosa di nuovo restando sempre fedele a me stessa”.  

“Questo disco – spiega Emma – è frutto dell’attesa, anche della pausa del covid. Sono per lo studio dei cambiamenti. Così ho preso quello che di nuovo si adattava al mio cambiamento. Rimane un disco familiare, mi si riconosce, non c’è uno stravolgimento totale dell’artista per compiacere i nuovi trend, ma sicuramente ho capito dove posizionarmi nel cambiamento della scena”, afferma.  

Ogni brano è un discorso a sé stante ma, spiega Emma, “ci sono diversi concetti che tornano in diversi brani dell’album, che si completano, alcuni brani sono la prosecuzione di altri o un altro punto di vista sullo stesso orizzonte. ‘Amore cane’ è collegato a ‘Sentimentale’ che è collegato a ‘Indaco’, tre modi diversi di raccontare la stessa storia d’amore: poetico, aggressivo e spudorato, malinconico”. 

Così, in ‘Mezzo mondo’ Emma parla di “perdersi per ritrovarsi” (un brano che “evidenzia la voglia di respirare nuova musica”), in ‘Iniziamo dalla fine’ c’è “la sintesi perfetta” del suo nuovo gusto personale (“l’incontro tra pop e urban”), in ‘Amore cane’ c’è un esperimento musicale (“la mia voce è diversa, sottile e leggera, e si mette a servizio di questa poesia d’amore scritta col coltello tra i denti”, l’intervento successivo di Lazza, “racconta un altro punto di vista della stessa storia, e lo rende un brano trasversale, che può arrivare a tutti”, in ‘Sentimentale’ si trova la Emma più rock (“l’ho scritta immaginandola già nella sua resa live, qui sono spudorata e sfacciata e rappresento tutte quelle donne che si risvegliano dal torpore degli amori andati a male”), in ‘Carne viva’ c’è la richiesta di ascolto (“in un mondo in cui tutti non fanno altro che parlare, e parlare, e parlare, anche e soprattutto di ciò che non sanno”), in ‘Indaco’ c’è la chiusura del cerchio del malessere (“è una canzone d’amore ‘triste’ ma ipnotica e profonda”).  

Un discorso a parte meritano ‘Capelli corti’ e ‘Intervallo’. La prima è, per stessa ammissione dall’artista, “la canzone manifesto, manifesto anche femminista ma io preferisco parlare di coerenza con i miei valori che di femminismo”. “Questo brano dà voce alla mia parte più cantautorale. Ci sono io, le mie battaglie, i bocconi amari che ho dovuto e devo ancora buttare giù ogni giorno, come tante donne del resto. Ma il risvolto è positivo, perché adesso comprendo pienamente tutto quello che merito davvero, e non lo nascondo. Anzi, stilo proprio una lista”. La seconda è dedicata al papà Rosario, scomparso poco più di un anno fa. Qui Emma racconta “la rabbia lascia spazio alla dolcezza e all’accettazione”. “Quando mio papà se n’è andato io purtroppo non ero con lui, su suo invito non avevo cancellato un impegno di lavoro, pensando di riuscire a tornare per salutarlo. Così non è stato e questo mi aveva generato una grande rabbia. Poi, anche con questo brano, ho elaborato questo dolore e ho capito che in fondo avevo fatto quello che mi aveva chiesto lui e che mi aveva sempre insegnato, non rinunciando ad andare via”. 

La morte del padre ha segnato inevitabilmente una pietra miliare: “Nell’ultimo anno è come se avessi preso quattro lauree. Certe cose le realizzi a pieno quando finiscono”. Emma ora si sente in momento “di grande serenità: sono riappacificata con me e con il mondo”, sottolinea. E anche il rapporto con gli haters sul web non la tange più come un tempo: “Prima rispondevo, finendo per regalare a questa gente i 10 minuti di visibilità a cui aspiravano. Ora non lo faccio più ma sorrido. Potrei pure andarci a bere una birra con gli hater”, ironizza.  

Dopo l’uscita del disco, Emma sarà impegnata fino a dicembre in una promozione che la vedrà a stretto contatto col suo pubblico. “A novembre e dicembre sarò impegnata a presentarlo live”, dice. Lo farà con 18 date nei club, intitolate ‘Souvenir in da club’, a partire dal 10 novembre. “L’idea mi è venuta dopo essermi divertita moltissimo ad improvvisare in una serata di ‘Spaghetti Unplugged’ (serata live dedicata ad esibizioni live e jam session di artisti emergenti, ndr.) e abbiamo pensato che sarebbe stato bello ricreare quell’atmosfera per presentare i nuovi brani”, spiega Emma. Ai fan è dedicato anche il ‘Souvenir Flagship Store’ realizzato nella libreria Mondadori Duomo di Milano, dove fino al 21 ottobre è possibile trovare uno spazio tutto dedicato a Emma e al disco fresco d’uscita, dove i fan potranno incontrare l’artista e confrontarsi tra loro, oltre ad acquistare il nuovo album, anche in una versione esclusiva color miele con card autografata e dedica, e una serie di prodotti – in edizione limitata ed esclusiva – ispirati a ‘Souvenir’ e ideati da Emma appositamente per loro.  

Emma, poi, incontrerà il suo pubblico anche in due eventi firmacopie fuori Milano: sabato 14 ottobre in Campania presso il Mondadori Megastore di Marcianise (inizio ore 15.30) e domenica 15 ottobre a Roma presso il Mondadori Bookstore Cola di Rienzo (inizio ore 14.30). In attesa di capire se a dicembre arriverà magari l’annuncio di un ritorno al Teatro Ariston di Sanremo.  

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