Il progressivo invecchiamento della popolazione può creare anche delle opportunità e la senior economy puo’ essere ritenuta una leva di sviluppo. E’ quanto emerge dalle analisi di Ey, illustrate nella seconda giornata del Digital summit in corso a Roma, secondo cui i consumi dei Senior (popolazione con età superiore a 65 anni) sono stimabili in circa 200 mld annui, di cui solo un 7-10% a sostegno dei nuclei famigliari di figli e nipoti.
Come rilevato da Marco Daviddi, Strategy & Transactions Markets Leader Europe West, “l’attuale scenario demografico richiede attenzione e pianificazione. Nei prossimi 10 anni EY stima che circa 3,5 milioni di persone cesseranno di lavorare per raggiungimento dell’età pensionabile. Dobbiamo quindi focalizzare l’attenzione sulle problematiche strutturali del mercato del lavoro italiano, in particolare la bassa occupazione di donne e giovani” spiega.
“Allinearci ai benchmark europei significa inserire nel mondo del lavoro circa 2,3 milioni di donne e circa 1,2 Milioni di giovani. Nel breve periodo occorre quindi – sottolinea Daviddi – concentrarsi sulla formazione e su politiche attive per poter fornire ai giovani e alle donne soprattutto tutti gli strumenti per inserirsi nella società del futuro. Nel lungo periodo occorre contrastare il processo di invecchiamento demografico in atto, da un lato, attraverso politiche sociali evolute, funzionali alla ripresa della natalità, dall’altro determinando le condizioni per un nuovo concetto di longevità, fatto di anziani impegnati, autosufficienti e in salute, creando un potenziale nuovo mercato”.