(Adnkronos) – L’Algeria, già dal primo semestre del 2022, è diventata il primo fornitore di gas dell’Italia. L’invasione russa dell’Ucraina, e la rinuncia alle forniture di Mosca, ha impresso un’accelerazione al flusso del gas che passa attraverso il gasdotto Transmed, che connette i giacimenti di Hassi R’Mel con Mazara del Vallo, in Sicilia, passando dalla Tunisia. Ha una capacità di esportazione annuale pari a circa 32 miliardi di metri cubi di gas è c’è ancora margine per arrivare all’utilizzo pieno dell’infrastruttura.
Il gas algerino è passato da un peso del 22% all’attuale 40% del fabbisogno energetico italiano, consentendo di ridurre in maniera consistente la dipendenza dal gas russo. A dicembre il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha reso noto l’impegno di aumentare le forniture di gas dagli attuali 20 ad almeno 35 miliardi di metri cubi l’anno. I 3 mld eccedenti la portata del Transmed, arriverebbero come Gnl, il gas liquido che viene trasportato via nave.
Sui tempi per raggiungere l’obiettico c’è ancora qualcosa da sistemare. C’è già un accordo firmato per incrementare le importazioni di 9 Gmc all’anno entro il 2023-24, il resto va formalizzato.
La visita ufficiale del premier Giorgia Meloni in corso ad Algeri, nel quadro del ‘Piano Mattei’ per l’Africa, con l’obiettivo di fare dell’Italia un hub naturale tra l’Africa e l’Europa, serve anche a consolidare i rapporti e a ottenere certezze sui futuri flussi del gas.