(Adnkronos) – Due notizie significative sul fronte, sempre più strategico, del gas. Una arriva direttamente dalla Russia, rimbalzando sulle agenzie internazionali: Gazprom sarebbe pronta a riavviare, a flusso ridotto, le esportazioni di gas all’Europa attraverso Nord Stream il prossimo giovedì, 21 luglio, al termine del periodo di manutenzione. L’altra trapela da Bruxelles, alla vigilia della presentazione del piano sull’energia: è il caso che gli Stati europei si preparino ai razionamenti necessari a ridurre i consumi per affrontare il prossimo inverno.
La prima notizia ha l’effetto di raffreddare il prezzo del gas. Ad Amsterdam le quotazioni, dopo una giornata in lieve rialzo, sono scese fino a 153 euro al megawattora per poi chiudere a 154,46 euro (-1,8%), ai livelli di inizio luglio.
La situazione resta comunque tesa. Come prova la comunicazione ai clienti europei di Gazprom, riportata dalla Bbc e datata 14 luglio, in cui si avvertiva che le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream, sospese l’11 luglio, non potranno essere garantite. L’incertezza che deriva da queste comunicazioni porta alla seconda notizia di giornata.
Il piano sull’energia che l’Ue presenterà domani a Bruxelles è “basato sullo scenario peggiore possibile”, cioè il taglio delle forniture di gas naturale dalla Russia. Il portavoce capo della Commissione Europea Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, spiega perché sia necessario un piano basato su risparmi di energia e anche sull’uso del carbone per produrre elettricità, al posto del gas.
“Lavoriamo su tutti gli scenari possibili e uno degli scenari è che i flussi non ripartano” attraverso il gasdotto Nordstream 1, dopo la ‘pausa tecnica’ imposta da Gazprom per lavori di manutenzione. I dettagli del piano ‘Risparmia energia per un inverno sicuro’ “verranno diffusi domani”, aggiunge Mamer, ricordando che una delle strategie adottate davanti alla guerra in Ucraina è la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas.
Una diversificazione che, di fronte al protrarsi della guerra in Ucraina, è imposta dai numeri. A questo proposito, il portavoce per l’Energia Tim McPhie ricorda che nella prima metà del 2022 le consegne di Gnl (gas naturale liquefatto) dagli Usa all’Ue sono ammontate a circa 30 mld di metri cubi, contro 22 mld di metri cubi in tutto il 2021. Le importazioni di Gnl dagli Usa ammontano ormai al 46% delle importazioni complessive di Gnl. Nel 2021 l’Ue ha importato dalla Russia circa 155 mld di metri cubi di gas naturale, pari al 43% circa delle importazioni totali di gas.
Gli stessi numeri impongono però di guardare con realismo a quello che potrà succedere. Per questo il piano della Ue invita, senza obbligare perché ancora non ci sono i presupposti tecnici, a ridurre la domanda di gas. Il documento che sarà presentato domani, nella sostanza, metterà per la prima volta nero su bianco la constatazione che con il blocco delle forniture dalla Russia, eventualità ritenuta probabile, i razionamenti sarebbero inevitabili. E che se si vuole prevenire uno shock è il caso di prepararsi per tempo.