Gaza, intensa battaglia a Khan Younis: uccisi decine di miliziani di Hamas

(Adnkronos) – Intense battaglie a Khan Younis, la seconda città più grande della Striscia di Gaza, secondo le ultime news sulla guerra di oggi, 26 gennaio 2026. Qui, si legge in una nota delle Forze di difesa israeliane (Idf), sono stati ”colpiti decine di obiettivi terroristici, tra cui depositi di armi e centri operativi di Hamas”. L’Idf spiega che ”dopo aver identificato cinque terroristi entrare in una struttura militare di Hamas, le truppe hanno colpito la struttura con un aereo militare e li ha eliminati”. 

Le truppe di terra israeliane hanno poi ”identificato quattro terroristi che avevano poche ore prima lanciato missili anticarro contro i militari. La cellula terroristica è stata eliminate con un raid aereo”. Nel documento si legge poi ”altri terroristi uccisi durante combattimenti”. 

 

Anche se le operazioni israeliane sono concentrate soprattutto nella città di Khan Younis, almeno 14 palestinesi sono morti la scorsa notte dopo una serie di bombardamenti dell’esercito israeliano nella parte centrale della Striscia. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, l’Idf ha ucciso undici persone nel campo profughi di Nuseirat in seguito ad un attacco ad una casa. 

Secondo fonti sanitarie citate dall’agenzia, altre tre persone, tra cui una ragazza, sarebbero morte in un altro raid contro una casa nella cittadina di Zawaida. I dintorni del complesso medico Nasser a Khan Yunis hanno continuato a essere colpiti da un intenso fuoco di artiglieria e attacchi di droni. Pochi giorni fa, anche la Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato attacchi israeliani contro la sua sede, l’ospedale Al Amal, nella stessa città. 

In totale sarebbero più di 26.000 i morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno. Il ministero della Salute dell’enclave palestinese riferisce un bilancio di 26.083 morti e 64.487 feriti. Nelle ultime 24 ore, secondo le stesse fonti, sono morte 183 persone e 377 sono rimaste ferite.  

 

Sta continuando, per il terzo giorno consecutivo, la protesta dei familiari degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza che, con i loro corpi, stanno bloccando l’ingresso di aiuti umanitari attraverso il valico di Kerem Shalom. E’ previsto che centinaia di altri manifestanti raggiungano il valico nel corso della giornata. La protesta chiede che vengano interrotti tutti gli aiuti umanitari fino a quando gli ostaggi non saranno liberati e riportati in Israele. 

 

E’ atteso per oggi il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia (Cig) sul ricorso presentato dal Sudafrica, che accusa Israele di violare la Convenzione sul genocidio sulla Striscia di Gaza. Presente all’Aia anche la ministra degli Esteri sudafricana Naledi Pandor. Israele si aspetta che la Cig respinga l’accusa di commettere il crimine di genocidio a danno dei palestinesi di Gaza, come ha detto nelle scorse ore il portavoce del governo israeliano Eylon Levy. 

In ogni caso non ci si aspetta per oggi una sentenza sull’accusa di genocidio, ma quello che potrebbe decidere la Cig, affermano gli osservatori, è di chiedere una serie di misure di emergenza, tra cui lo stop dell’operazione militare nella Striscia di Gaza. La sua decisione è vincolante e non appellabile, ma non è detto che Israele decida di rispettarla dato che la Corte non ha gli strumenti per far rispettare le sue sentenze. 

 

(Adnkronos)