Gip scafisti: “Io su graticola per uso frasi desuete”

(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – “Mi fa piacere che la stampa abbia avuto un motivo per fare sensazionalismo per qualche frase. Parliamo di poche frasi su 50 pagine di provvedimento di custodia cautelare…”. E’ amareggiato il gip del Tribunale Michele Ciociola, che ieri ha firmato l’ordinanza che ha convalidato l’arresto di due dei tre scafisti che guidavano la barca naufragata davanti alle coste di Crotone. Il suo provvedimento è stato duramente criticato per alcune espressioni usate. Qualcuno ha parlato di “ordinanza choc”, “bizzarra”, “spericolata” e altri di “ironia noir”. Ma cosa ha scritto Ciociola? Gli “aurighi dei natanti” per parlare degli scafisti dei migranti. Il tragico naufragio di domenica diventa “l’ultima mareggiata pitagorica”. E’ un documento condito da un linguaggio forbito e da toni sarcastici, sfiorando il black humour. A tratti anche provocatorio.  

Ma lui non ci sta e, in una intervista esclusiva all’Adnkronos, se la prende con la stampa. “Gli aurighi?”, dice Ciociola. “Non so come parla lei o qual è il suo bagaglio lessicale, io ho il mio e lei il suo”. Nel prologo dell’ordinanza Ciociola parla delle bande dei trafficanti di esseri umani come di “immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali” che “brindano all’ultima tragedia umanitaria”, riferendosi al terremoto che spingerà, secondo lui, migliaia di persone a fuggire dalla Turchia. I profughi che scappano dalla guerra sono invece i “disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente e – sottolinea il giudice – un ancor più fosco futuro“.  

“Mettere sulla graticola una persona perché utilizza un termine desueto mi sembra un esercizio di stile che ha poco a fare con il giornalismo”, si lamenta il magistrato di Crotone. Sempre nel prologo dell’ordinanza, subito dopo i nomi degli indagati e i capi di imputazione, Ciociola scrive: “In attesa dell’atteso ed osannato turismo croceristico l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni”. Per qualcuno parole inopportune. “Qualche suo collega invece di pensare ad altro pensa alle espressioni immarcescibili e quant’altro. Non ho altro da dire”, dice lui all’Adnkronos.  

Nell’ordinanza il gip Ciociola definisce la traversata il “mortifero viaggio” che “ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato. Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina”, scrive ancora il Gip prima di annunciare di entrare “nel merito delle apprezzande esigenze cautelari”. Per poi convalidare i due fermi degli scafisti, un turco e un pakistano. E di un terzo pakistano, che è ancora irreperibile.  

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