(Adnkronos) – 53 applausi, 19 standing ovation, una ovazione finale di 4-5 minuti. Se ci fossero ancora dubbi sul fatto che il Mattarella bis sia nato tra i 1.009 grandi elettori, ascoltando i circa 40 minuti di discorso post giuramento del capo dello Stato e le reazioni che ha suscitato in Parlamento ogni incertezza dovrebbe essere svanita. Sin dall’ingresso in aula del presidente della Repubblica tutto l’emiciclo è scattato in piedi, tutti i gruppi parlamentari. Compreso quello di Fratelli d’Italia.
Un tributo bipartisan a spontaneo, di stampo anche emotivo per gli omaggi di Mattarella a Monica Vitti, a David Sassoli o ai medici in prima linea contro il Covid. Un’enfasi che è sembrata prendere una piega diversa, di rivalsa e orgoglio, in alcuni passaggi più ‘politici’ del discorso del capo dello Stato. I grandi elettori sono scattati in piedi la prima volta sulle parole sul Covid: Mattarella ha ringraziato medici, sanitari, sindaci e Forze dell’ordine.
Poco dopo l’applauso dei 1.009 grandi elettori, in standing ovation, ha preso ancora più vigore sulle parole decise pronunciate dal presidente sulla giustizia, nei confronti della magistratura, sulla necessità delle riforme. “Magistrati e avvocati si impegnino per ridare prestigio e credibilità a giustizia”, il passaggio che ha scaldato tutto l’emiciclo, da destra a sinistra. Qualche minuto seduti e poi un nuovo scatto sugli scranni da parte dei 1009.
Mattarella ha rivendicato il ruolo centrale del Parlamento, invocando tra l’altro “tempi adeguati per l’esame provvedimenti governo”. Caldissimo l’applauso partito dai banchi nei confronti del presidente. Su Monica Vitti, ricordata dal capo dello Stato, altro battimani sincero. Lo stesso un po’ più avanti per sottolineare le parole di Mattarella nei confronti di David Sassoli: “Nell’animo nei nostri concittadini”.
E con la stessa forza i grandi elettori hanno sottolineato il ricordo di Lorenzo Parelli, lo studente-tirocinante morto nel suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro. “‘Dal popolo italiano riconoscenza a Papa Francesco”, ha fatto scattare un nuovo, lungo, applauso in piedi. Le altre standing ovation i grandi elettori le hanno riservate ai passaggi del discorso sul dramma delle morti sul lavoro, a quello della violenza sulle donne, sul razzismo e l’antisemitismo, sui disabili, sulla lotta alla mafia.
Al termine del suo discorso, per il capo dello Stato è poi scattata una vera e proprio ovazione. Per 4-5 minuti tutto l’emiciclo ha salutato il bis del presidente. Un applauso dal significato forte e dal sapore diverso, hanno sottolineato diversi grandi elettori, rispetto a quello rivolto nel 2013 a Giorgio Napolitano. Allora il presidente aveva sferzato con decisione la classe politica, con parole nette e anche dure, richiamandola a tutte le sue responsabilità per lo stallo che si era creato e che aveva portato al suo bis.