Governo, rettore Politecnico Torino: “Meno burocrazia su Pnrr, lasciateci correre”

(Adnkronos) – (di Roberta Lanzara) – “Il Pnrr è importantissimo, chiediamo meno burocrazia e più valutazione dei risultati. Lasciateci correre”. Così all’Adnkronos il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, saluta il giuramento di Anna Maria Bernini a ministro dell’Università e della Ricerca della XIX Legislatura sollecitando l’intervento del Dicastero oltre che sul fronte Pnrr anche su “attuazione e correttivi della riforma della filiera preruolo e una ulteriore crescita di importanza della terza missione dell’università”, finalizzata a diffondere cultura, conoscenze e trasferire i risultati della ricerca al di fuori del contesto accademico, contribuendo alla crescita sociale e all’indirizzo culturale dei territori. 

“Vanno corrette alcune cose che non appaiono ottimali nella riforma pre-ruolo, cioè di quella che è la carriera universitaria dal dottorato di ricerca fino alla assunzione definitiva come professore associato. Ci sono parti non chiare, correttivi da apportare con buon senso affinché la macchina funzioni in modo adeguato. La Crui infatti su questo si esprimerà”, preannuncia. Poi c’è la questione Pnrr: “Abbiamo moltissime cose da fare in poco tempo e ci servono risposte rapide che ci consentano di lavorare sereni. I requisiti di garanzia che le università devono fornire per portare avanti il loro lavoro appaiono abbastanza impervi. Occorrerebbe essere meno fiscali e riuscire a far lavorare l’università senza ingessarla in questa fase importante”. 

Il Rettore, alla guida di uno dei 40 migliori atenei al mondo per l’ingegneria, ricorda quanto le università italiane possano dare “sul fronte della ricerca applicata, del supporto ai distretti di innovazione e del trasferimento tecnologico. Il mio auspicio è che l’Università sia riconosciuta come propulsore della società e dell’economia. In quella che è stata introdotta come terza missione, un ruolo che gli atenei possono svolgere per il Paese aiutando le imprese e gli enti territoriali su innovazione e sviluppo; così come affiancando i politici nell’elaborazione delle strategie con cui prendere decisioni importanti per l’Italia. Questo compito sta all’università – conclude Saracco – Mi auguro che si consolidi”.  

 

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