Green pass Italia esteso, lavoro e trasporti: come funzionerà

Green pass Italia esteso, obbligo vaccinale e terza dose. Per uscire dall’emergenza il governo ha già chiarito quale sia la direzione. Del decreto sull’estensione della certificazione verde se ne parlerà la prossima settimana “in sede di cabina di regia e poi dalla cabina di regia in consiglio dei ministri con tutte le determinazioni che il Cdm indicherà”, come ricordato dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta non rispondendo alla domanda su una eventuale entrata in vigore a ottobre. Estendere il Green pass, “incentivo gentile alla vaccinazione anti-Covid”, a tutto il mondo del lavoro pubblico e anche privato? “Perché no?”, sottolinea il ministro.  

Intanto domani ci sarà l’incontro sindacati-imprese. “Mi auguro che lunedì prima con Confindustria e poi con Confapi, tutti insieme, ci metteremo nella condizione di dire al governo: fai la legge sull’obbligo vaccinale, rendi gratuiti i tamponi per rendere gestibile questo processo nei luoghi di lavoro. Questo è passaggio molto importante”, ha detto il leader Cgil, Maurizio Landini. All’incontro ci saranno i leader di Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. 

“È molto importante che il premier Draghi si sia espresso apertamente a favore dell’obbligo vaccinale per tutti: la Cisl ribadisce la propria disponibilità a sostenere questa strada. Noi lo abbiamo detto fin dall’inizio: il vaccino è l’arma più efficace che abbiamo per superare la crisi sanitaria ed economica. È un dovere civile e morale”, ha detto dal canto suo in una intervista ad ‘Avvenire’ il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Sulle questioni del lavoro, Sbarra aggiunge che “il presidente Draghi ha usato parole chiare sulla prossima agenda di Governo. Bisogna però che questa road map sia realmente partecipata dalle forze sociali, attraverso un metodo autenticamente concertato. Abbiamo chiesto un incontro urgente al premier proprio su questo punto: bisogna condividere gli obiettivi da raggiungere e anche gli strumenti da adottare su cui le istituzioni e le parti sociali devono fare ciascuno la loro parte”.  

Tra i nodi da risolvere c’è quello dei trasporti urbani. Dal primo settembre è obbligatorio mostrare il Green pass per salire su treni, aerei, traghetti o autobus a lunga percorrenza. Non serve, invece, su metropolitana, tram e autobus urbani. L’estensione del Green pass potrebbe anche includere questa categoria di mezzi di trasporto. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha spiegato come ci sia una ”fortissima collaborazione con le Regioni sul trasporto pubblico locale. Abbiamo definito le linee guida concordate con loro”. “In considerazione dell’andamento della crisi pandemica e della ripresa delle attività lavorative e didattiche – ha quindi aggiunto – si prevede che le Regioni possano utilizzare una quota delle risorse assegnate dal Governo per erogare servizi aggiuntivi anche per potenziare i controlli sulla corretta applicazione delle linee guida recentemente emanate”. 

Sull’obbligo vaccinale la Lega continua a esprimere la sua contrarietà. “Non esiste, anzi, esiste in Turkmenistan e Tagikistan, a meno che qualcuno voglia seguire questi modelli, continuiamo con la spiegazione e con l’educazione” e “l’obbligo per tutti non era presente in nessun accordo di governo”, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini “Gli italiani stanno rispondendo senza obblighi. 40 milioni sono vaccinati. In Lombardia arriveremo entro fine settembre all’85% delle persone che hanno fatto questa scelta e quindi pagano molto di più la scelta, l’educazione e la spiegazione, rispetto all’obbligo, la costrizione, la multa e il divieto”, ha spiegato Salvini assicurando che questa “è una posizione di tutta la Lega, condivisa con sindaci, con i governatori. La Lega è assolutamente convinta e compatta”. Il segretario del Carroccio ne parlerà “con il presidente Draghi, ci vedremo in settimana”. 

Quanto al green pass per il leader della Lega “serve per i grandi eventi, per permettere alle attività di riaprire in sicurezza, se uno vuole andare a vedersi la partita, però mi rifiuto di pensare al Green pass in metropolitana a Milano alle 8 di mattina”. Di migranti “in questi mesi ne sono sbarcati 40mila e in Sicilia scappano dalla quarantena e li beccano. Non ha senso chiedere il green pass al ragazzino di tredici anni che va a Gardaland e fare sbarcare decine di migliaia di persone senza limiti, senza regole e senza controlli. Se le regole valgono, valgono per tutti. Se tutti devono fare i sacrifici, tutti devono fare i sacrifici”, ha poi affermato il segretario della Lega. E ancora: “Noi stiamo al governo però l’obbligo vaccinale per tutti, ragazzini compresi, non era presente in nessun accordo”. A chi gli chiedeva cosa accadrà se verrà posta la questione di fiducia sulla conversione in legge del decreto sul Green pass, il segretario della Lega ha risposto: “Non commento i se, noi stiamo lavorando per migliorare questo testo. Abbiamo già ottenuto molto, stiamo ottenendo decine di milioni di euro per la gratuità dei tamponi”. “L’obbligo vaccinale non c’è in nessun Paese europeo, non vedo perché ci debba essere in Italia”, ha ribadito poi Salvini, spiegando che solo “case di riposo, strutture ospedaliere, ruoli più delicati possono prevederlo. Però pensare ad esempio all’obbligo per tutto il settore del pubblico impiego, anche per coloro che non hanno a che fare con i cittadini mi sembra assolutamente sbagliato”. 

 

(Adnkronos)