Green pass Italia, medici: “Prolungare a 12 mesi per tutti”

“Farebbe bene il governo a portare subito la validità del green pass a 12 mesi. E poi decidere, successivamente, valutando l’evoluzione e le conoscenze scientifiche, come procedere per tutti”. A dirlo all’Adnkronos Salute, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, in merito alla prossima scadenza del certificato verde per gli operatori sanitari, primi ad essere stati immunizzati con il vaccino covid. “Non c’è necessità di creare percorsi differenti, al momento, per i medici e gli operatori sanitari, basta il prolungamento generale a un anno per la validità”, aggiunge Anelli. 

“La durata del Green pass – rincara Anelli – dovrebbe essere permanente visto che, ad oggi non ci sono dimostrazioni del fatto che il vaccino non funzioni nel tempo. Rendere la validità periodica, definendo una data di scadenza, rappresenta un atteggiamento di prudenza del Governo, che può essere comprensibile e accettabile, ma comunque risponde più a ragioni organizzative che a motivazioni legate alla validità effettiva del vaccino”, conclude Anelli. 

“Non possiamo trovarci di fronte all’assurdo di medici e operatori sanitari che si troveranno a breve con il Green pass scaduto”, l’appello lanciato da Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale. Il Green pass è “un documento molto importante la cui valenza dovrebbe essere ancor più stringente anche per indurre gli incerti a vaccinarsi – ricorda Palermo – I primi medici vaccinati vedranno scadere il certificato a ottobre, per questo il Governo dovrebbe intervenire e portare la scadenza dai 9 mesi attuali almeno a 12 in attesa di novità dalla scienza sulla durata dell’immunità vaccinale”. Sono “700 mila gli addetti della sanità pubblica, ma si arriva a 2 mln per l’intero settore”, precisa il segretario “occorre quindi che si prenda una decisione chiara per evitare che si creino problemi”. 

“La questione dal punto di vista generale non è ben definita sotto il profilo scientifico – prosegue Palermo – I vari esperti hanno posizioni variabili sulla durata dell’immunità vaccinale, c’è chi parla di nove mesi e chi di un anno. Dovremmo aspettare sviluppi dagli studi, ad esempio nel Regno Unito stanno partendo con un’analisi dei dati dei vaccinati. Una indicazione da parte dell’Oms ha evidenziato che prima della terza dose di vaccino occorre vaccinare le popolazioni dei paesi poveri. In ogni caso – avverte – c’è oggi la necessità. per questioni amministrative, di prolungare il Green pass agli operatori sanitari che sono in prima linea nella lotta alla pandemia che tra poche settimane vedranno scadere il certificato. L’Italia potrebbe essere apripista in Europa su questo fronte”. 

Ma come dovrebbe intervenire il governo? “Penso che prima ci voglia una parere del Cts in merito, ma se si va a valutare quelli che sono i dati espressi da alcuni enti regolatori la cosa più probabile è che ci sia un allungamento del periodo di validità del Green pass”, conclude l’Anaao. 

La validità del Green pass cambia in relazione alla modalità con cui viene rilasciato. In caso di vaccino ricevuto, per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, il certificato sarà generato dal 15esimo giorno dopo la somministrazione e avrà validità fino alla dose successiva; in caso di seconda dose o dose unica per pregressa infezione la certificazione sarà generata entro i due giorni successivi e sarà valida per 9 mesi (270 giorni) dalla data di somministrazione; per il vaccino monodose il Green pass sarà generato dal 15esimo giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 9 mesi. 

Nei casi di tampone negativo il certificato Covid sarà generato in poche ore e avrà validità per 48 ore dalla dall’ora del prelievo. Nei casi di guarigione sarà generato entro il giorno seguente e avrà validità di 180 giorni. Quindi chi è guarito può ottenere il Green pass ma dalla data di guarigione il certificato è valido solo per i sei mesi successivi. 

(Adnkronos)