“Le cose vanno fatte un passo dopo l’altro. L’estensione del Green pass, se bene attuata, può evitare l’obbligo” vaccinale. Così il segretario del Pd Enrico Letta al Corriere della sera, aggiungendo: “Dipenderà tutto dalla serietà degli italiani, dal modo in cui si applicherà il certificato e da come si muoverà il virus nelle prossime settimane”. Sulla questione della capienza degli eventi – su cui c’era stata una discussione all’ultima cabina di regia tra Franceschini e Speranza – osserva: “Sono molto favorevole a una particolare attenzione al comparto della cultura. Ci sono stati appelli molto importanti e dobbiamo prenderli in considerazione seriamente”.
Ritiene sicuro riempire il 100% di posti? “Credo sia possibile grazie al green pass avvicinarsi al 100%. Il vaccino è libertà. Nel mio collegio di Siena-Arezzo, come a Torino, a Bologna, a Roma, ho incontrato tanta gente favorevole. Quando ai commercianti o ai ristoratori dici ‘se vuoi riempire il locale il green pass è un tuo alleato’ la gente si convince”.
Un asse tra me e Giancarlo Giorgetti? “Non l’ho fatto per esacerbare le divisioni nella Lega. Ho trovato che il ministro dello Sviluppo abbia fatto bene il suo lavoro e detto una cosa saggia e ho ritenuto opportuno dichiararlo. Non sto certo facendo campagna elettorale per Giorgetti, che poche ore fa era a Siena a fare campagna contro di me. Nessuna commistione”, ha poi affermato.
Davvero non soffre il metodo di un premier che ascolta tutti, ma decide quasi da solo? “Non è così. Draghi non ha fatto questa scelta contro i partiti, perché una larga parte della maggioranza lo ha spinto a farla. Solo un pezzo di un partito si è smarcato. Draghi ha fatto bene e io lo rivendico. Nel governo ci sono forze responsabili, come il Pd”. La Lega salviniana non è una forza responsabile? “L’unico che ha scartato è stato Salvini, nemmeno seguito dal suo partito. Questa è stata la vera novità”.
Se Gualtieri non ce la fa, lei rischia? “Mancano solo due settimane, parleranno gli elettori. I sondaggi, che in questo momento sono favorevoli a noi, vanno sempre letti tenendo conto dei tanti elettori ancora indecisi, forse il 40 o il 50%. Io guarderò solamente i risultati, perché la quota di quanti sceglieranno all’ultimo è troppo larga. Alla fine conteranno i voti veri”.
Se il Pd non vince sarà un terremoto? “Stiamo facendo il massimo per un voto che è amministrativo: ha una dimensione civica, per cui non bisogna tirare conseguenze politiche di nessun tipo”. Teme che la minoranza parta all’assalto, chiedendole il congresso per candidare Bonaccini e contestandole l’alleanza con Conte? “Vedo nel mio partito una unità sostanziale, reale, che ci sta aiutando molto. Continueremo a lavorare con questo spirito perché aiuta il governo, mentre gli altri sono molto divisi”.
I chilometri che sta facendo a Siena e dintorni rivelano che è preoccupato? “Rivelano che sto prendendo seriamente questo impegno e la campagna nazionale. Nel weekend sarò in Calabria e lunedì a Napoli da Manfredi. Andrò anche a Torino, dove Lo Russo sta facendo un ottimo lavoro. I nostri candidati sono competitivi dovunque e il centrosinistra è unito. Tranne che a Roma, siamo uniti ovunque. Abbiamo offerto ai cittadini i migliori candidati e le alleanze più solide”, ha detto ancora Letta.