“Il green pass non è assolutamente uno schiaffo al personale della scuola e mi dispiace che qualcuno lo abbia interpretato così”. E’ quanto sottolinea in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi riferendosi alle dichiarazioni della Uil secondo cui imporre il green pass per decreto è “uno schiaffo al personale”.
Ribadisce che c’è stata “una risposta straordinaria del personale della scuola, che al 90% ha aderito alla vaccinazione su base volontaria e che io ringrazio” e che i prof che non vogliono vaccinarsi “sono invitati a fare il tampone”. “Abbiamo discusso e lavorato moltissimo tutti insieme, in grande armonia. L’accordo unanime raggiunto nel governo – evidenzia Bianchi – non è la vittoria dell’uno sull’altro, ma una grande azione che coinvolge tutto il Paese. Su salute e scuola non ci si può dividere”. Poi sulle vaccinazioni nella fascia 12-19 anni: “abbiamo chiesto l’accelerazione della campagna vaccinale per i giovani e ottenuto dal commissario Figliuolo la rassicurazione che le dosi ci sono. Poi il governo si impegna a fare uno screening di tutto il sistema scolastico, cosa importantissima. Come altro elemento di sicurezza, mi permetta di rivolgermi alle famiglie. Si è dimostrato che il vaccino è lo strumento che abbiamo per fermare la pandemia. Serve una risposta corale della popolazione”.
“Abbiamo attivato un’azione di contrasto significativa per l’affollamento delle classi che hanno più di 27 alunni e che per il crollo demografico sono solo il 2,9%, e abbiamo messo in campo molte risorse aggiuntive rispetto all’anno scorso. L’intervento di questo governo per la riapertura supera i due miliardi di euro”, ricorda Bianchi precisando che “abbiamo dato risorse agli enti locali proprietari degli edifici e investito massicciamente sulle strutture che abbiamo trovato deficitarie. Tutti stanziamenti fatti in connessione con il Pnrr, dove ci sono 18 miliardi per riorganizzare il sistema scolastico. La scuola nuova sarà il pilastro portante di una Italia nuova”.