Guerra Ucraina, esplosioni a Odessa. Zelensky: “Russia vuole il sud del Paese”

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Esplosioni sono state registrate questa mattina a Odessa, nel 39esimo giorno di guerra tra Ucraina e Russia. Lo rende noto il Guardian, ricordando il timore che, nel momento in cui le forze russe lasciano Kiev, possano estendersi gli attacchi contro il sud dell’Ucraina. Un deposito di carburante, vicino a binari dei treni, è in fiamme. Secondo testimoni citati da Cnn sei colpi sarebbero stati esplosi sul sito, da cui ora si leva un denso fumo nero, prima dell’alba. Diverse persone denunciano di aver visto droni sorvolare la città, intorno alla zona del deposito colpita negli ultimi due giorni. Nuove esplosioni sono state udite dopo l’arrivo dei pompieri.  

L’obiettivo della Russia è quello di “catturare sia il Donbass che il sud dell’Ucraina”, ha denunciato il Presidente ucraino Volodymir Zelensky in un discorso nella tarda serata di ieri, precisando che le forze militari ucraine hanno ripreso il controllo delle zone intorno a Kiev e a Chernihiv. “Stiamo rafforzando le nostre difese lungo la direttiva orientale e nel Donbass”, ha aggiunto. Zelensky ha denunciato che Kiev “non ha ancora ricevuto sufficienti sistemi anti missile occidentali”. Il Premier ungherese Viktor Orban è “di fatto l’unico leader europeo a sostenere Putin. Perché Budapest si oppone all’intera Europa, per cosa?”, si è inoltre chiesto Zelensky, a poche ore dall’apertura delle urne in Ungheria per le elezioni legislative.  

Intanto immagini di morti in strada e devastazione da Bucha, località a nord ovest di Kiev, Civili disarmati uccisi, in almeno un caso ancora ammanettati, sono stati ritrovati per le strade della città tornata sotto il controllo delle forze ucraine, secondo quanto denuncia il consigliere del Presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak. “Non erano militari, non avevano armi. Non ponevano alcuna minaccia. Quanti altri casi come questi ci sono ora nei territori occupati?”, si chiede. 

E’ previsto per oggi un nuovo corridoio umanitario da Mariupol a Berdyansk per l’evacuazione dei cittadini stranieri dalla città. Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo Mikhail Mizintsev spiegando che la Russia garantisce il cessate il fuoco e, su richiesta del presidente turco Recep Tayip Erdogan al presidente russo Vladimir Putin, assisterà all’evacuazione degli stranieri dalla città. “E’ stato deciso di fornire piena assistenza nell’evacuazione dei cittadini di Stati stranieri tenuti in ostaggio dai militanti dei battaglioni nazionalisti in alcune aree di Mariupol”, ha detto . 

A questo fine, ha assicurato il ministro della Difesa russo “interagiamo costantemente con le Nazioni Unite, l’Osce, la Croce Rossa e altre organizzazioni internazionali”. Gli stranieri possono essere evacuati da Berdyansk sia in Russia che nei territori controllati dal regime di Kiev. Nello stesso tempo, ha aggiunto Mizintsev, l’operazione di evacuazione è possibile solo con la piena collaborazione delle autorità di Kiev “per consentire il passaggio di un convoglio umanitario da Mariupol e osservare il cessate il fuoco 

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