Il lavoro più richiesto senza laurea? E’ il global bartender

(Adnkronos) – ‘Che lavoro vuoi fare?’ è la domanda che mette in crisi troppi giovani e di conseguenza le loro famiglie finiti gli studi. Eppure, si stanno affermando professioni nuove, tutte da scoprire. Per esempio, quella dell’addetto al servizio di drink (alcolici e analcolici) nei bar, una volta definito ‘barman’, oggi può essere svolta a un tale livello di competenze multidisciplinari tanto da risultare la professione meglio pagata tra quelle che non richiedono una laurea. E i giovani iniziano a scoprirlo. 

Basta considerare il successo crescente della Mixology academy, la scuola di alta formazione selezionata anche da Martini&Rossi – Gruppo Bacardi per il progetto di Corporate social responsibility ‘Shake your future’ 2024 a Roma e Milano, dove l’Accademia ha le sue sedi. La Mixology academy punta di diamante del polo Global training group, di Ilias Contreas e Luca Malizia, dichiara a fine 2023 un fatturato di 4.162.586,75 euro, +49,31% sul 2022; studenti totali: 1.483 e come Corso più venduto, quello del Global Bartender, di 184 ore. 

“Il tasso di occupazione degli studenti della Mixology academy – conferma il direttore generale Alessio Barchiesi – è di fatto del 99% e in alcuni casi c’è addirittura chi trova subito lavoro anche durante i corsi, potendo così autofinanziarsi”.  

Uno dei punti di forza è il servizio interno del ‘Bartender job’ che mette in contatto domanda e offerta di lavoro: si rivolgono a questo ufficio i locali e le catene che cercano personale qualificato. Per esempio, catene alberghiere quali Hilton, Sheraton, NH, Marriot, Anantara e catene di ristoranti quali Big Mamma e Zuma. L’offerta di lavoro in generale è in continuo aumento. Il bartender, di ogni sesso, è una figura ricercata, non solo nei bar, ma anche negli hotel stellati e di lusso, nei pub, nei ristoranti e negli eventi pubblici e privati, in Italia e all’estero.  

Lo stesso Massimo Barboni, general manager Martini & Rossi – Gruppo Bacardi, leader nel campo degli spirits, di recente a un evento alla Terrazza Martini, a Milano, ha detto che la sua azienda si aspettava che dopo il lockdown pandemico i bar sarebbero entrati in crisi, perché la gente avrebbe avuto paura di ritrovarsi insieme, invece hanno ripreso alla grande e forse di più la loro funzione sociale di luoghi di aggregazione e di svago. Il 60% delle insegne però non riesce a trovare personale preparato.  

“Aiutare le persone, in particolare i giovani, ad intraprendere una carriera nell’horeca’ con le necessarie competenze – spiega Ilias Contreas – è l’obiettivo della Mixology academy e ‘crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre e in tutto il mondo’, è la nostra missione. Fare il bartender professionista è un’occupazione non solo ben remunerata, ma anche divertente; consente di essere liberi di vivere in qualunque parte del mondo e di imparare costantemente cose nuove, senza contare che si può crescere di mansione fino a diventare manager o magari aprire un proprio locale. In ogni caso, i corsi della Mixology academy aprono a carriere di alto livello in tutti i continenti. E la Global tranining group offre corsi per supportare ogni fase lavorativa: dai percorsi per imparare a creare eventi, a quelli per dirigere un team e per diventare imprenditori di successo”.  

Mixology academy è inoltre l’unico centro di formazione horeca in Italia con un proprio metodo scientifico, il global bartending, per ottimizzare l’attività al bancone evitando gli sprechi di materie prime e di tempo nella realizzazione dei cocktail, un’altra peculiarità apprezzata dal mercato. Inoltre, l’accademia, certificata ISO9001 per la progettazione e l’erogazione di corsi professionali dal prestigioso ente Rina service spa, a sua volta certificato da Accredia e Cisq, rilascia una certificazione riconosciuta a livello internazionale. 

L’ambiente alla Mixology academy è giovane (oltre il 60% degli iscritti ha tra i 18 e i 26 anni), e non competitivo: si favorisce anzi la collaborazione, che spesso inizia nelle aule e prosegue poi nella vita lavorativa. Possono essere ammessi anche i minorenni e gli adulti senza esperienza. I giovani arrivano soprattutto dagli studi superiori o dopo l’università, attratti dalla prospettiva di un lavoro che si può esportare facilmente ovunque, che consente di guadagnare bene da subito, di socializzare e di fare carriera fino all’apertura di una propria insegna.  

I corsi vanno dal ‘Professional bartender’, che in sole 2 settimane di teoria e pratica avvia alla miscelazione, al più completo ‘Global bartender’, di 184 ore, con la possibilità di ulteriore perfezionamento per 12 mesi o più. L’opzione ‘Formula super-intensiva’ consente di concentrare le lezioni in 8 ore al giorno, invece di 4, riducendo drasticamente i costi di trasferta se si viene da lontano. Dal 2024, arricchisce il programma già completo un corso di comunicazione in risposta alle nuove esigenze dei clienti del bar: dopo il lockdown è stato ancor più evidente il ruolo sociale di questo tipo di servizio, dove sempre più si cercano e si scambiano emozioni. 

 

(Adnkronos)