Il Natale difficile del panettone: acquisti last minute, vendite in calo e costi in rialzo

(Adnkronos) – Acquisti sempre più last minute, costi di produzione in rialzo e vendite in calo. L’industria del panettone vive un Natale difficile. L’Adnkronos ha intervistato tre dei maggiori produttori, Blocco, Paluani e Bauli, che hanno scattato una fotografia del settore, fra previsioni e un primo bilancio a una settimana dal Natale.  

Paluani. Quest’anno acquisti last minute al supermercato per i dolci di Natale, panettone e pandoro in primis, e saranno soprattutto i prodotti più commerciali ad essere penalizzati dal caro prezzi. E’ la fotografia scattata da Paluani, tra i principali player del settore. “Siamo convinti che il nostro settore continuerà a recitare un ruolo dominante nelle festività natalizie ma consapevoli che si sta modificando il momento dell’atto d’acquisto sempre più a ridosso del Natale, questo comporta un forte calo di consumo di tutto ciò che viene definito ‘pre-ricorrenza’”, dice il direttore commerciale di Paluani, Gianluca Cazzulo. L’inflazione è reale e impatterà maggiormente sulla fascia più bassa del mercato dove si ridurranno gli atti d’acquisto in una misura che è francamente molto difficile da quantificare visto che i consumi sono sempre più vicini al giorno di Natale, l’area premium subirà meno questa contrazione in quanto l’impatto percentuale dell’inflazione è più basso e si rivolge ad un consumatore con caratteristiche diverse”.  

Balocco. Dal caro materie prime ai trasporti all’energia, una pioggia di aumenti sta gravando sulla produzione dei classici dolci di Natale, panettoni e pandori. La gestione della campagna natalizia è stata resa “particolarmente difficile” a causa del “trend al rialzo di materie prime, imballi, fattori energetici e trasporti”, aumenti che “erano già iniziati nell’autunno 2021 e che si sono intensificati in concomitanza dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e persistono tuttora”. A fare il punto, in piena campagna natalizia, è Alessandra Balocco, alla guida di una delle maggiori industrie di dolci da ricorrenza. A questi fattori si deve aggiungere una inflazione a due cifre su base annua che sta frenando i consumi e di conseguenza Balocco prevede “un calo fisiologico dei consumi del 10-15%”. “L’incidenza sui costi aziendali è elevata e riguarda sia la divisione continuativi che la divisione ricorrenze” – prosegue Alessandra Balocco presidente e ad dell’azienda di famiglia – Si tratta di aumenti generalizzati e riguardano non solo le materie prime ma anche gli imballi ed i componenti delle confezioni regalo come per esempio gli spumanti. Per quanto riguarda le materie prime, i maggiori aumenti si sono registrati per farina, burro, uova, latte e derivati”.  

Bauli. “A ridosso delle Feste, ormai imminenti, stiamo monitorando con attenzione l’andamento dei consumi, i quali come previsto stanno registrando per questa fase iniziale livelli in timida contrazione. Le risposte tuttavia le avremo solo dopo le feste, una volta analizzati i dati del sell out, ma guardiamo con ottimismo al futuro”. A descrivere l’andamento della campagna natalizia dell’azienda di famiglia è Michele Bauli, presidente del Gruppo Bauli. “Nonostante la situazione di grande incertezza e l’inflazione che cresce, siamo convinti che a Natale il pandoro ed il panettone non possano mai mancare a tavola. – osserva l’imprenditore – In questo senso, il nostro impegno verso i consumatori, anche quelli che ci scelgono ogni giorno con i nostri prodotti continuativi, è di puntare senza compromessi sulla qualità” spiega Bauli. “Una recente indagine condotta sul consumatore da Nextplora evidenzia per il 58% degli intervistati – sostiene – come i dolci della tradizione rappresentano, trasversalmente in termini di target, gli immancabili grandi classici tanto attesi per chiudere il pranzo di Natale, più importanti dello scambio dei regali e ancor più del classico film di Natale”. (di Cristina Armeni) 

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