Incidente su A4, morte 2 donne: conducente auto killer indagato

(Adnkronos) – Sarebbe risultato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine l’uomo di 39anni, di origine marocchina e con cittadinanza italiana, che sabato notte ha tamponato l’auto di due donne ferme al casello autostradale della A4 Torino- Milano, all’altezza della Ghisolfa, e le ha uccise sul colpo. E’ quanto emerge dai primi accertamenti medici, mentre i risultati degli esami ematochimici (servono a rivelare la presenza di sostanze presenti nel sangue) sono attesi tra un paio di giorni. Il 39enne, ora ricoverato nel riparto di psichiatria dell’ospedale San Carlo di Milano, è indagato per omicidio stradale plurimo e rischia una condanna fino a 18 anni di carcere.  

L’uomo, residente a Pontenure in provincia di Piacenza, giovedì è stato accompagnato dalla moglie in ospedale per una sospetta crisi di nervi e qui potrebbe aver assunto gli psicofarmaci, poi, riscontrati nei controlli effettuati dopo l’incidente. Gli inquirenti – l’inchiesta è affidata al pm di Milano Paolo Filippini – hanno sequestrato la cartella medica, non è ancora chiaro se abbia lasciato l’ospedale venerdì autorizzato oppure abbia deciso di andar via senza dire nulla (il bracciale del ricovero è stato trovato strappato in auto). Quello che appare accertato è che il 39enne non è mai stato sottoposto a Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) e che risulta in possesso della patente. Dell’uomo che non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto nell’incidente in cui hanno perso la vita le due donne, 54 e 60 anni, “si sta valutando il suo passato anche in relazioni a pregressi stati di malessere per i quali sarebbe stato in cura presso strutture ospedaliere”.  

La visione dei filmati di sorveglianza della rete autostradale è stata determinante – spiega la questura – per ricostruire l’evento e la sua dinamica: si vede la Lancia Y, su cui viaggiavano le due donne, procedere a ridotta velocità per immettersi nella pista riservata al ritiro del biglietto di pedaggio e l’altra auto, una Lancia Musa, sopraggiungere “a velocità sostenuta e senza rallentare, colpire violentemente, da dietro”, l’auto ferma sbalzandola in avanti per diversi metri. Una visione che fa ipotizzare che l’uomo potesse essere distratto dal telefono (sequestrato) oppure, l’ipotesi che sembra prevalere, è che non abbia visto l’ostacolo perché ‘offuscato’ dall’assunzione di benzodiazepine e che quindi drogato o ‘addormentato’ non abbia avuto l’istinto di frenare.  

(Adnkronos)