Israele, guerra a Gaza contro Hamas nel 2024: la nuova strategia

(Adnkronos) –
Israele si prepara a combattere per tutto il 2024 in una guerra che non è destinata a concludersi in tempi brevi. Agli annunci del premier Benjamin Netanyahu fanno seguito le comunicazioni delle forze armate (Idf): i militari sono pronti al conflitto prolungato con Hamas a Gaza nell’anno appena iniziato e contemporaneamente si preparano ad una nuova fase della guerra. Una parte dei riservisti, richiamati dopo gli attacchi del 7 ottobre, potranno tornare a casa: si tratta, in particolare, dei soldati della 551esima e della 14esima brigata. Si profila una nuova fase di addestramento invece per l’828esima brigata, per la 261esima e per la 460esima. 

Bisogna prepararsi a nuove missioni in una conflitto che “richiede combattimenti prolungati”, ha detto il portavoce delle Idf, Daniel Hagari. Il ritorno a casa di alcuni riservisti non va interpretato come un ridimensionamento dell’impegno. Le decisioni rientrano nella “pianificazione e nella preparazione per il prosieguo del 2024, con la consapevolezza che nel corso dell’anno saranno fissati nuovi obiettivi e saranno necessari altri combattimenti”. Il provvedimento che ha disposto il ritorno a casa dei riservisti mobilitati dopo gli attacchi di Hamas dovrebbe “alleggerire in maniera significativa il peso economico” della guerra. Le truppe potranno rifiatare “per ulteriori attività nel corso dell’anno, visto che la guerra continua e l’impegno dei soldati sarà ancora necessario”.  

La prospettiva di una guerra lunga appare concreta. Netanyahu più volte ha fatto riferimento alla necessità di un impegno prolungato per arrivare all’obiettivo principale, l’eliminazione di Hamas da Gaza. Il mese di gennaio, secondo alcuni analisti, potrebbe segnare comunque il passaggio ad una fase 2.0 del conflitto, con operazioni più mirate e finalizzate a colpire obiettivi specifici per quanto riguarda leader e miliziani di Hamas. Un simile sviluppo rientrerebbe, almeno in parte, nell’iter auspicato dagli Stati Uniti: l’amministrazione del presidente Joe Biden ha più volte evidenziato la necessità di accantonare la strategia che, tra ottobre e dicembre, ha provocato un elevato numero di vittime civili. 

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