Israele, ministero Salute Gaza: 500 morti in attacco su ospedale

(Adnkronos) – Almeno 500 morti nel raid di Israele sull’ospedale al-Ahli Arabi nella Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Salute del governo palestinese di Hamas. “L’ospedale accoglieva centinaia di malati e di feriti, oltre a civili costretti a lasciare le proprie case”, si legge in una nota.  

“Il massacro dell’ospedali al-Ahli non ha precedenti nella nostra storia. Negli ultimi anni e in questi giorni abbiamo assistito a tragedie, ma quello che è accaduto stasera somiglia a un genocidio”, le parole di Mahmoud Basal, portavoce del ministero della Difesa palestinese. 

Centinaia di palestinesi, secondo l’emittente, si sono riversati in strada a Nablus, Tulkarem e Jenin per protestare contro l’attacco. Hassan Khala, direttore sanitario dell’ospedale al-Wafa a Gaza, a circa un km dalla struttura colpita, dice che l’al-Ahli è in fiamme. “Non c’è nessun posto dove andare”, dice facendo riferimento a feriti e sfollati dopo l’attacco. “Vogliono compiere massacri, massacri e massacri a Gaza”. 

Israele sta verificando la notizia dell’attacco contro l’ospedale di Gaza, ha fatto sapere il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, spiegando che l’esercito non ha informazioni in proposito e fornirà ulteriori dettagli appena possibile.  

Hagari, citato da Times of Israel, ha dichiarato di non sapere se l’esplosione sia stata causata da un colpo israeliano. “Ci sono molti raid aerei, molti lanci falliti di missili e tante fake news di Hamas”, ha commentato Hagari, evocando la possibilità che l’ospedale sia stato colpito dal fallito lancio di un missile di Hamas contro Israele.  

E sei persone hanno perso la vita anche in una scuola gestita dall’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite a Gaza in seguito a un attacco israeliano. Lo ha detto la stessa Unrwa in un tweet, spiegando che la scuola si trova nel campo profughi di Al-Maghazi. “Questo è vergognoso e dimostra ancora una volta un flagrante disprezzo per la vita dei civili”, ha scritto l’Unrwa. Si stima che almeno quattromila persone si siano rifugiate nella scuola trasformata in rifugio nella zona centrale di Gaza. ”Non avevano e non hanno ancora nessun altro posto dove andare”, afferma l’Unrwa. 

Sale di giorno in giorno il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza. Dallo scorso 7 ottobre sono state uccise 3mila persone. Altre 12.500 sono rimaste ferite, ha reso noto il ministero della salute Palestinese. Nello stesso arco di tempo, scrive Haaretz, in Cisgiordania, sono stati uccisi 61 palestinesi e feriti 1.250.  

Di questi sono 940 i bambini e 1.032 le donne secondo il bilancio fornito dall’ufficio stampa del governo di Hamas.  

Non si fermano nemmeno gli attacchi di Hamas. Diversi razzi sono caduti oggi sulla città di Ashkelon, nel sud di Israele, lanciati dalla Striscia di Gaza, scrive il Jerusalem Post. I servizi di emergenza di Magen David Adom riferiscono che “al momento non ci sono notizie di vittime”. 

Tensioni continuano anche al confine con il Libano dove oggi due missili anticarro sono stati lanciati verso postazioni dei militari israeliani nei pressi di Yiftah, un kibbutz nel nord di Israele, ha riferito l’esercito israeliano, come riporta Haaretz, precisando che in questo caso non ci sono segnalazioni di feriti.  

Durissima la reazione israeliana. “Se Hezbollah commette un errore e attacca”, per il gruppo libanese sarà ”distruzione, distruzione, distruzione”, ha detto il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, agli ufficiali del Comando settentrionale. ”Questa è una guerra per la nostra casa, i nostri civili, la nostra sovranità, la nostra deterrenza e la nostra esistenza”, ha affermato Halevi. 

Le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno ”colpendo obiettivi terroristici di Hezbollah nel sud del Libano”, ha fatto sapere in un tweet il portavoce militare dell’Idf Daniel Hagari. 

Ministro Difesa Israele ad Hamas: “Arrendersi o morire” 

Intanto il ministro della Difesa Yoav Gallant parlando ai piloti e ai tecnici della flotta F-35 dell’aeronautica israeliana nella base aerea di Nevatim, afferma che i membri di Hamas hanno due opzioni: arrendersi o morire. “I nostri aerei arriveranno ovunque, ogni missile ha un indirizzo. Raggiungeremo tutti i membri di Hamas”, dice Gallants come riporta il Times of Israel. 

“I membri di Hamas hanno due opzioni: morire nelle loro posizioni o arrendersi incondizionatamente. Non esiste una terza opzione”, dice Gallant. 

Continua intanto il lavoro della diplomazia per limitare la risposta israeliana ed evitare un allargamento del conflitto. Confermata nella notte la visita del presidente Usa Joe Biden domani in Israele, dopo una lunga trattativa con Benyamin Netanyahu per la preventiva approvazione di un pacchetto di misure umanitarie. 

Biden dopo la visita in Israele sarà ad Amman al summit convocato da Re Abdullah II di Giordania con l’egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il leader dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas per parlare degli “sviluppi pericolosi a Gaza, il loro impatto sulla regione e la garanzia che gli aiuti vengano consegnati alla Striscia di Gaza”.  

Anche la Russia gioca la sua partita diplomatica. Mosca ha avviato consultazioni con Egitto e Israele per l’apertura del valico di Rafah, fra la Striscia di Gaza e l’Egitto, ha reso noto l’ambasciatore russo in Israele, Anatoly Viktorov. “Il valico non è aperto al momento. Non siamo stati fino a ora in grado di aprirlo per i nostri cittadini. Stiamo lavorando sulla questione sia con l’Egitto che con Israele”, ha dichiarato.  

A fare pressing sull’Egitto è anche il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, oggi al Cairo per colloqui con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, riporta il Financial Times. 

Intanto la Turchia è in contatto con i miliziani di Hamas per negoziare il rilascio dei civili israeliani e stranieri rapiti dal gruppo durante l’attacco si sabato 7 contro Israele, ha detto oggi il ministro degli Esteri turco Hasak Fidan da Beirut. Ieri l’agenzia di stampa Anadolu aveva riferito di un colloquio tra Fidan e il leader di Hamas Ismail Haniyeh proprio sulla questione degli ostaggi. 

(Adnkronos)