Israele: “Scoperto più grande tunnel Hamas”. Onu ci riprova, si vota per cessate fuoco

(Adnkronos) – Mentre l’Onu torna oggi a votare una risoluzione per chiedere un cessate il fuoco immediato nella guerra tra Israele e Hamas che consenta la consegna di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi, l’Idf fa sapere che è stato scoperto nei pressi del valico di Erez, tra Israele e Gaza, quello che viene considerato il tunnel più grande di Hamas. Secondo le Forze di difesa israeliane il sistema di gallerie sotterranee si estende per 4 chilometri, con l’ingresso a soli 400 metri dal valico di Erez, che veniva usato quotidianamente dai residenti di Gaza per entrare in Israele per lavoro o per cure mediche. Il sistema è stato progettato da Mohammad Sinwar, fratello del leader di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, e comandante del battaglione Khan Yunis. 

Nella risoluzione al voto, redatta dagli Emirati Arabi Uniti, si chiede un cessate il fuoco immediato che consenta la consegna di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi. Il documento chiede anche l’istituzione di un monitoraggio da parte delle Nazioni Unite dell’assistenza fornita. La risoluzione precisa che l’accesso nella Striscia di Gaza dovrebbe essere consentita via terra, mare e con rotte aeree. 

La bozza di risoluzione che sarà votata oggi chiede, come anticipa il Times of Israel, ”una cessazione urgente e sostenibile delle ostilità per consentire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli nella Striscia di Gaza” e il ”rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”. Anche l’attuale bozza, come quella che il 9 dicembre è stata bocciata a causa del veto posto dagli Stati Uniti, non nomina esplicitamente Hamas, ma condanna “tutti gli attacchi indiscriminati contro i civili”. 

La risoluzione esprime inoltre il sostegno a una soluzione a due Stati nella regione e ”sottolinea l’importanza di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania sotto l’Autorità nazionale palestinese”. 

E’ di 25 morti il bilancio del raid aereo condotto da Israele contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’emittente al-Jazeera sottolineando che tra le vittime ci sono dieci membri di una stessa famiglia, quella di Abu Garqud. Tra le vittime del raid anche la giornalista Haneen Ali Al-Qashtan uccisa in casa insieme alla famiglia, come riferiscono fonti locali. 

Le Forze della difesa israeliana (Idf) hanno annunciato la morte di altri quattro soldati nei combattimenti contro i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza. Sale così a 126 il numero dei militari che hanno perso la vita da quando è iniziata l’operazione di terra nell’enclave palestinese. 

A perdere la vita nelle ultime ore è stato il sergente Urija Bayer, 20 anni, originario della città settentrionale di Maalot-Tarshiha, morto per le ferite riportate nei combattimenti nel sud di Gaza il 14 dicembre 2023. Vittima anche il sergente Liav Aloush, 21 anni di Gedera, ucciso ieri combattendo nel sud di Gaza. Sempre nel sud dell’enclave palestinese hanno perso la vita il sergente riservista Etan Naeh, 26 anni del Kibbutz Sde Eliyahu nel nord di Israele, e il sergente riservista Tal Filiba, 23 anni, di Rehovot. Un altro militare è rimasto gravemente ferito negli scontri. 

 

(Adnkronos)