Italia-Germania, Mancini: “Nazionale deve tornare alla magia degli Europei”

(Adnkronos) – “La vittoria dell’Europeo fa parte di quelle magie che fanno parte di quei tornei lì, ora dobbiamo ripartire e tornare a quella magia”. Lo dice il ct della nazionale italiana Roberto Mancini in conferenza stampa alla vigilia del match di Nations League contro la Germania. “Io sento la fiducia e non ho mai avuto questo tipo di problema. Nel calcio però quando vinci tutti sono con te, quando perdi sono quasi tutti contro. E’ così”, aggiunge Mancini.  

“Contro l’Argentina abbiamo pagato la perdita di giocatori, uno dopo l’altro. Noi non eravamo un gruppo così enorme e gli infortuni ci hanno condizionato: l’Argentina stava meglio di noi, avevano giocatori più freschi e forse è la prima gara in tre anni e mezzo dove troviamo una squadra che ci ha messo sotto, anche se abbiamo commesso due errori sui gol nel primo tempo”, dice riferendosi alla sconfitta per 3-0 con l’Argentina nella Finalissima 2022 di mercoledì scorso a Wembley. “Ci vuole tempo, non ci inventiamo i giocatori e sappiamo che ci sarà da soffrire abbastanza”, afferma. 

“Affrontiamo le due squadre più forti del momento, Germania e Inghilterra. Sono davvero tra le migliori: hanno grandi giocatori e noi cambiando molto ci prendiamo tanti rischi. Sono partite che, dovessero andare bene a livello di gioco, potrebbe essere un buon inizio”, dice guardando ai prossimi impegni. “Per me Italia-Germania è la sfida del 1982 -sottolinea il ct-, ero ragazzo e nella lista dei 40 che potevano andare al Mondiale, nonostante io fossi molto giovane. Poi è chiaro c’è stata quella del 2006, ma per me come età il ricordo è quello”. 

“La cosa più importante sarà difendere bene e attaccare meglio -prosegue Mancini-. Affrontiamo una delle squadre più forti, con Brasile, Argentina, Francia… E’ tecnica, velocissima quando contrattacca, viene a fare pressing. Completa e matura al 100%, sarà tra le favorite per la vittoria del Mondiale in Qatar. Noi dobbiamo difendere tutti insieme e attaccare e pressare come fatto per tre anni e mezzo. Lo abbiamo fatto per tre anni e mezzo con giocatori che non sembravano in grado di poterlo fare, eppure l’hanno fatto”. 

 

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