(Adnkronos) – Sono 19 i feriti del lancio di razzi avvenuto stamattina dal Libano a Tira, nel centro-est di Israele. Lo rendono noto fonti mediche.
In mattinata, secondo quanto riferito dall’Idf, sono stati lanciati diversi droni e razzi dal Libano, facendo scattare le sirene nel nord di Israele. Circa cinque razzi lanciati verso l’Alta Galilea sono stati per la maggior parte intercettati. Almeno 10 razzi sono stati lanciati nella zona della baia di Haifa e in Galilea. Alcuni sono stati intercettati mentre altri sono caduti in aree aperte, aggiunge l’esercito. Non si hanno notizie di feriti.
Nella zona di Haifam, riferisce l’Idf, uno dei velivoli è stato abbattuto. Un altro, invece, avrebbe colpito una fabbrica in una zona industriale vicino a Nahariya. Non si hanno notizie di feriti nell’attacco.
Hezbollah dal canto suo ha rivendicato di aver lanciato razzi contro una base dell’intelligence israeliana nei pressi di Tel Aviv nelle prime ore di stamattina. Alle 2,30, “abbiamo sparato una salva di razzi contro la base Glilot dell’unità di intelligence militare 8200 nella periferia di Tel Aviv”, ha affermato il gruppo filo-iraniano in una dichiarazione.
L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il comandante del settore costiero di Hezbollah, Ma’in Mousa Az al-Din, e il comandante dell’unità di artiglieria, Hassan Majed Dhiab, nella zona di Tiro, in Libano. Secondo l’Idf, Dhiab è responsabile del lancio di giovedì di razzi verso la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Sotto la supervisione dei due comandanti, oltre 400 razzi sarebbero stati lanciati verso Israele nell’ultimo mese.
Almeno 84 palestinesi sono stati confermati uccisi negli attacchi che ieri sera hanno colpito due edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia, che ospitavano circa 170 persone. Alcune di queste sono bloccate sotto le macerie delle loro case, scrive al Jazeera, secondo cui gli operatori della protezione civile non sono in grado di prestare i soccorsi nella zona.
Intanto gli Stati Uniti hanno annunciato nuovi schieramenti militari in Medio Oriente, tra cui “cacciatorpediniere con missili balistici, squadroni di caccia e aerei cisterna e diversi bombardieri d’attacco a lungo raggio B-52 dell’aeronautica militare statunitense”, secondo una dichiarazione del portavoce del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder.
L’invio delle truppe, ordinato dal segretario alla Difesa Lloyd Austin, inizierà nei prossimi mesi e verrà effettuato in linea con gli “impegni degli Stati Uniti per la protezione dei cittadini e delle forze armate statunitensi in Medio Oriente, la difesa di Israele e la de-escalation attraverso la deterrenza e la diplomazia”.
Secondo la dichiarazione, “questi schieramenti si basano sulla recente decisione di schierare il sistema di difesa missilistico Terminal High Altitude Area Defense (Thaad) in Israele, nonché sulla posizione sostenuta dell’Amphibious Ready Group Marine Expeditionary Unit (Arg/Meu) del Dipartimento della Difesa nel Mediterraneo orientale”. Il Segretario Austin, si legge nella dichiarazione, “continua a chiarire che se l’Iran, i suoi partner o i suoi delegati dovessero sfruttare questo momento per colpire il personale o gli interessi americani nella regione, gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per difendere il nostro popolo”.