Lazio zona gialla a fine agosto? L’ipotesi di un cambio di colore che comporterebbe regole e restrizioni più dure rispetto a quelle attuali, soprattutto in assenza di green pass, non è da scartare. La regione è alle prese con un aumento dei contagi covid a causa del diffondersi della variante delta. Ieri nel Lazio sono stati registrati 845 nuovi casi positivi (+65), con un aumento sia dei ricoverati (290, +17) sia dei pazienti nelle terapie intensive (44, +5). Secondo l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, nel Lazio al momento “restano stabili i tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva, lontani da soglie di rischio, non assistiamo a criticità sulla rete ospedaliera”, ma “resta assolutamente prioritario vaccinarsi e completare il percorso di vaccinazione”.
Anche secondo gli esperti, la situazione nel Lazio è ancora sotto controllo. “In questa fase sono molto importanti i tassi di ospedalizzazione e la gravita della malattia, dobbiamo guardare soprattutto a questi dati. Da questo punto di vista i numeri del Lazio sono bassi. Non dobbiamo fare una corsa tra le Regioni ma dire con molta nettezza che tutti dobbiamo cooperare con intelligenza e pazienza affinché le fasce anagrafiche stabilite dalle autorità regolatorie siano vaccinate in doppia dose convincendo gli indecisi e gli esitanti”, dice all’Adnkronos Salute il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.
Sul rischio che alcune Regioni, tra cui il Lazio, possano passare in zona gialla si esprime anche Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Io al momento non vedo i numeri per poterlo stabilire -dice-, gli accessi in area medica e in terapia intensiva sono al di sotto della nuova soglia stabilità per il passaggio in zona gialla. Gli ospedali non sono sotto stress e poi, ricordiamolo, è stato fatto un grande lavoro con le vaccinazioni visto che siamo vicino al 70% dei cittadini adulti con doppia dose”. “E’ vero c’è un aumento dei casi e ci sono focolai dei focolai – aggiunge Ciccozzi – ma la situazione mi sembra sotto controllo”.
Secondo Claudio Mastroianni, invece, molto dipenderà dai prossimi giorni. Nel Lazio “per ora abbiamo una situazione di occupazione dei posti letto Covid intorno al 3-4%, quindi gestibile, ma credo che la prossima settimana sarà decisiva perché sembra che possa esserci una stabilizzazione dei nuovi contagi che farebbe evitare la zona gialla”, sottolinea il direttore del Dipartimento di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma. Secondo l’infettivologo “c’è però il problema del rientro dalle vacanze dopo Ferragosto, su questo ancora non si sta ragionando bene. Per ora siamo sotto le soglie critiche, anche all’Umberto I, dove c’è una situazione gestibile”.
“Il Lazio ha avuto un aumento disomogeneo di contagi nelle scorse settimane, l’incremento è iniziato a Roma, proprio nell’Asl 1, e poi ora si sta spostando nelle province”, è l’analisi di Enrico Di Rosa, direttore del servizio di Igiene pubblica Asl Roma 1 e coordinatore Collegio operatori della Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).
“Però -aggiunge- i segnali ci dicono che si va verso una tendenza alla stabilità dei nuovi contagi. Abbiamo un Rt alto ma gli ospedali non sono sotto stress e stiamo per raggiungere il 70% degli adulti vaccinati con la seconda dose. Quindi c’è una situazione di attenzione alta ma gli elementi che abbiamo di inducono una certo ottimismo per le prossime settimane”.
“Purtroppo la circolazione del virus è alta nelle fasce più giovani della popolazione che sono anche quelle ad oggi meno coperte dal vaccino”, avverte. Il penultimo bollettino dell’assessorato alla Sanità del Lazio segnalava un Rt “in aumento con un valore di 2”.