L’energia pulita serve anche alla crescita economica

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Energia pulita. Secondo dati recentissimi dell’International Energy Agency, per portare l’economia globale dall’utilizzo delle fonti d’energia basate su combustibili fossili verso una economia autenticamente ‘pulita’, il sistema economico nel suo complesso (pubblico e privato) dovrà investire circa 4.000 miliardi di dollari ogni anno a partire dal 2030. Una cifra enorme ma che è legalmente superata dal ‘costo opportunità’, cioè dal costo di non fare nulla e subire passivamente i riflessi negativi che i cambiamenti climatici portati dal riscaldamento globale e dalle altre distorsioni sull’ambiente derivate da anni di politiche negligenti, avranno sulla crescita globale. Al riguardo, il colosso assicurativo Swiss Re, da tempo impegnato nel settore, ha prodotto uno studio molto accurato nel quale si dimostra che i cambiamenti climatici già ora in essere, se non contrastati, comporteranno un taglio al prodotto economico globale del pianeta di ben il 15% entro il 2050. Quindi la necessità di accelerare la transizione ha anche una forte (anzi fortissima) motivazione in termini di maggiore crescita economica. Negli Stati Uniti, l’Amministrazione in carica ha previsto per quest’anno 369 miliardi di dollari per sostenere il settore delle rinnovabili e per favorire il taglio delle emissioni aprendo un dibattito che ha assunto forti connotazioni politiche anche con posizioni trasversali rispetto agli schieramenti tradizionali. In questo contesto è interessante sottolineare che il mondo della grande finanza privata (forse perché prima degli altri percepisce gli ‘economics’ che sostengono la scelta green) è molto a sostegno del cambiamento schierando anche un campione d’eccezione come Larry Fink, Ceo del fondo d’investimento più grande del mondo, BlackRock, che non manca ormai in ogni occasione di ribadire la necessità e l’urgenza di fare investimenti sostenibili. 

Fantasma. Il prossimo aprile 2023 si terrà a Broadway l’ultima rappresentazione de ‘Il Fantasma dell’Opera’ dopo 35 anni consecutivi di messa in scena, rappresentando così lo spettacolo dal vivo più longevo a livello mondiale. Nato negli anni 80 dalle musiche di Andrew Lloyd Webber (autore anche delle musiche di Cats e di Jesus Christ Superstar) su una storia di Gaston Leroux pubblicata nel 1909, il Fantasma si è dimostrato nel tempo un’opera tipicamente da teatro e da live show. E’ stato infatti visto da oltre 145 milioni di persone (non solo a New York ma in altre 180 città) mentre i due film che ne sono stati tratti hanno avuto uno scarso successo (meritato in realtà, perché piuttosto modesti). Non è detto comunque che l’epopea del Fantasma finirà con la chiusura delle scene a Broadway, Antonio Banderas ha infatti appena annunciato che ne curerà una nuova edizione spagnola. (di Mauro Masi) 

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