Letta e il ‘mea culpa’ per le scelte di Renzi: “Che sbaglio 5 anni fa scegliere l’autosufficenza’

(Adnkronos) – “Da quando ho preso il testimone da Zingaretti abbiamo portato avanti una strategia politica molto chiara. Alle amministrative di 5 anni fa siamo andati sulla base di una scelta del Pd che contestai allora e che contesto adesso. Cinque anni fa scegliemmo l’autossufficienza e l’isolamento pensando che da soli eravamo più bravi e più forti”. Nel corso di un comizio a La Spezia in vista delle amministrative di domenica prossima, Enrico Letta è tornato sulla linea del Pd guidato da Matteo Renzi per sottolineare che oggi il ‘suo’ Pd sta andando in una direzione decisamente opposta.  

“Un grande partito di popolo come il Pd sa dire quando ha sbagliato, abbiamo oggi imparato la lezione di allora e capito che l’autosufficienza e l’isolamento in politica non pagano mai -ha spiegato il segretario del Pd-. Noi oggi abbiamo la voglia di costruire, come qui, con questa scelta di allargamento, di campo largo, di stare insieme e di cercare insieme di vincere in tutta Italia e a La Spezia”. 

Per il segretario del Pd proprio la cittadina ligure, dove la candidata sindaca Piera Sommovigo è appoggiata dall’alleanza Pd-M5s, “sarà un modello nazionale, ne sono convinto. Perchè abbiamo voluto un campo largo, abbiamo voluto allargare, fare una scelta che rompe con le scelte di autosufficienza che ci hanno portato all’isolamento. Voglio invece l’allargamento, coalizione, un Partito democratico generoso che cerca di essere il perno di questo allargamento. A La Spezia abbiamo fatto questa scelta e sono convinto che pagherà”.  

Proprio la candidatura della Sommovigo ha offerto a Letta un altro assist per prendere le distanze dalle scelte del passato: “Quando l’anno scorso ho cominciato questo lavoro avevamo zero candidate donne per le amministrative nei capoluoghi di provincia. Quest’anno, a queste amministrative, abbiamo 9 candidate sindache nei capoluoghi di provincia, è una delle cose di cui sono più contento”, ha spiegato.  

“Se avessimo fatto 26 candidati uomini avremo detto alla società italiana che deve andare con un passo diverso tra uomini e donne e questo è contrario ai nostri principi e valori. Il nostro Paese ha bisogno di valorizzare tutta la societa, donne e giovani, uomini e anziani. Se non siamo in grado di fare questo non siamo in grado di essere con lo sguardo rivolto al futuro”, ha aggiunto il segretario del Pd.  

 

 

 

 

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