M5S, Conte: “Tfr chiesto a scissionisti? Regolamento voluto da Di Maio”

(Adnkronos) – “Perché Di Maio e gli altri scissionisti dovrebbero restituire i soldi? In virtù di un regolamento che Di Maio ha elaborato, proposto e fatto approvare dal Comitato di garanzia dell’epoca. Di Maio dovrebbe semplicemente rispettare quel che hanno scritto lui e gli altri scissionisti”. Così Giuseppe Conte, primo ospite della nuova stagione de La Confessione di Peter Gomez in onda stasera alle 22.45 su Nove. Sulla possibilità di andare in causa se non dovessero pagare, Conte risponde: “Ovviamente non possiamo lasciar cadere la cosa. È un impegno che hanno assunto loro”. 

RENZI – Poi, a proposito del suo rapporto con il leader di Italia Viva: “Perché Matteo Renzi ce l’ha tanto con me? Credo che imputi a me il suo insuccesso. Cioè, lui non riesce a comprendere che sta sulle balle agli italiani di suo senza che ci sia io”. “È un indomito nell’attaccare – dice il leader M5S – Credo ci sia una dimensione egolatrica, quindi lui, nel momento in cui ha avuto un grande successo in politica, ha pensato che il successo gli fosse dovuto a vita e questo ha alimentato il suo ego. Adesso, invece, che pure ha conosciuto l’insuccesso, il fatto di scendere all’1 o 2%, non riesce a rassegnarsi e come mi ha spiegato una persona che gli è molto vicina imputa a me il suo insuccesso”. 

EDITORIALE DI SALLUSTI – Conte commenta l’articolo in prima pagina su Libero dell’8 dicembre in cui, riguardo alle minacce che Giorgia Meloni ha ricevuto, il direttore scriveva: ‘Chi vuole la morte di Meloni e sua figlia non ha la voce di Conte, ma ha le sue impronte digitali’. “È stato un editoriale farneticante. Però, vorrei rassicurare Sallusti, non lo querelerò” afferma l’ex premier. “Ha scritto che devo andare dallo psichiatra, che ho imbracciato il mitra…”, dice il leader pentastellato assicurando di non aver intenzione di querelare Sallusti. “A differenza di Renzi…”, commenta Gomez. “Evidentemente non siamo uguali”, ribatte Conte. 

ARCURI – Quanto alle scelte fatte quando era presidente del Consiglio durante la pandemia di Covid-19, sottolinea: “Se dovessi tornare indietro, Arcuri non lo nominerei una volta, ma 100 volte”. “Rispetto alle accuse più gravi per Arcuri, sono tutte cadute – ricorda il leader M5S – rimane in piedi solo l’abuso d’ufficio. Adesso ci sono ancora polemiche, ci sono forze di centrodestra che su queste battaglie hanno costruito il loro successo elettorale, il loro successo politico e via discorrendo”. “Il tempo sarà galantuomo – continua Conte – Io sono convinto che ci sono alcune persone, uno di questi, Arcuri, ma vorrei citare anche Borrelli a capo della Protezione civile, che in quel momento hanno dato tanto per l’Italia, veramente senza limiti o orari di impegno”. In cambio, dice l’ex presidente del Consiglio, “sono stati maltrattati, vilipesi pubblicamente anche per ragioni di parte, per polemiche strumentali. E mi farebbe piacere che un giorno arrivasse quel momento in cui gli sarà restituito l’onore in tutti i sensi. Io sarò in prima fila a stringere loro la mano”, conclude il presidente M5S. 

 

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