Sono cominciate dopo le 2 le votazioni sugli emendamenti alla manovra. Dopo una lunga giornata all’insegna di ripetuti rinvii e slittamenti, la Commissione Bilancio del Senato si è riunita e ha avviato l’esame degli emendamenti sottoponendo al voto un pacchetto con circa 150 riformulazioni. Nella notte è quindi arrivato, tra gli altri, il via libera all’innalzamento del tetto del bonus mobili da 5mila euro a 10mila euro; al rinvio di due anni l’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore; allo sgravio contributivo al 100% a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per i giovani under 25.
Per il momento le proposte di modifica parlamentari riguardano prevalentemente micromisure, mentre manca ancora all’appello il superbonus, su cui da ieri è stata annunciata l’intesa raggiunta con il governo ma che ancora non è stato presentato nella formula definitiva.
Il Senato punta a chiudere i lavori sulla manovra entro il 23 dicembre, quindi restano a disposizione una manciata di ore (domani mattina è prevista una seduta alle 9.00). Poi il provvedimento dovrà passare alla Camera, per il passaggio finale che dovrà arrivare entro Capodanno.
Stop all’iva per il terzo settore fino al 2024. La norma è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio riformulato e blocca gli effetti del decreto legge fiscale per due anni. Dal primo gennaio del 2022, secondo quanto prevede il dl, gli enti non profit che non svolgono attività commerciale avrebbero dovuto aprire la partita Iva. Con la proposta di modifica si rinvia l’entrata in vigore della norma fino al 2024.