Manovra, oggi il Cdm: base di partenza 23 miliardi

(Adnkronos) – Oggi lunedì 16 ottobre alle 9.30, a Palazzo Chigi, Consiglio dei ministri che dovrà approvare la manovra, il Documento programmatico di bilancio e il decreto fiscale collegato alla manovra. Alle 10:30 la premier Giorgia Meloni terrà una conferenza stampa presso la Sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri. 

Sono 15 i miliardi per la conferma del taglio del cuneo fiscale e un primo intervento sull’Irpef, con la cancellazione della seconda aliquota; 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione; 3 miliardi per la sanità. Il totale, provvisorio, della legge di bilancio 2024 arriva a 23 miliardi, a cui bisognerà aggiungere qualcosa per le misure indifferibili e interventi mirati (come ad esempio per le famiglie a partire da 3 figli). I due terzi del costo della manovra saranno coperti in extra deficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per 8 miliardi almeno.  

Oggi dunque si scopriranno le carte nel Consiglio dei ministri chiamato a varare la manovra, il Documento di bilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles, e due decreti legislativi che avviano in primo modulo della riforma fiscale: un dlgs sulle aliquote Irpef e le misure per le imprese e un secondo provvedimento sulla global tax e il reshoring. Una parte delle risorse necessarie per confermare tutto il pacchetto annunciato dovrebbe arrivare proprio dalla tassazione internazionale, il cui ammontare dipenderà ovviamente dalla norma. Rispetto agli ultimi anni, in cui l’emergenza covid e la guerra in Ucraina, con gli effetti su energia e inflazione, hanno consentito di portare in parlamento leggi di bilancio che viaggiavano sul doppio del valore attuale, oggi il margine d’azione appare molto limitato.  

Per questo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha usato in più occasioni parole come ”prudenza” o ”realismo” e chiarito che sarà ”contro qualsiasi tipo di emendamento che aumenterà la spesa coprendola con maggiori entrate perché questo non è più compliance, come dicono a Bruxelles, con le regole di bilancio. Chi vorrà finanziare maggiore spesa dovrà coprirla con una minore spesa”. Da sempre il governo guidato da Giorgia Meloni ha messo in prima fila, nell’elenco delle priorità, le famiglie con redditi medio-bassi, e ha portato avanti lo strumento già a disposizione, del taglio delle tasse per aumentare le buste paga.  

Lo scorso anno, con la legge prima legge di bilancio a firma dell’esecutivo di centro-destra, è stata confermata e incrementata la riduzione del cuneo fiscale, che però vuole essere ulteriormente potenziata intervenendo sull’Imposta per le persone fisiche. Infatti il previsto incremento degli assegni, di circa 100 euro, rischierebbe di far scattare la seconda aliquota, e quindi una maggiore imposizione, che ridurrebbe il ‘tesoretto’ di 1.200 euro, in media, che si vuole destinare ai lavoratori.  

Conferma cuneo, fino a 100 euro in busta paga – Ricorrendo alla leva dell’extra-deficit da oltre 15 miliardi, il governo finanzierà il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 per 14 milioni di lavoratori. La misura, avviata dai governi precedenti, e rafforzata dall’esecutivo di Giorgia Meloni, prevede una riduzione di 6 punti delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro e fino a 7 punti per quelli entro i 25mila euro, riconoscendo in busta paga fino a 100 euro in più.  

Semplificazione Irpef in dlgs – Altre misure di carattere fiscale dovrebbero essere contenute in due dlgs che rappresentano il primo step della riforma fiscale. Il primo decreto accorperebbe le prime due aliquote Irpef portando l’aliquota minima del 23% dai redditi fino a 15mila euro a quelli fino a da 28mila euro lordi all’anno.  

Global tax e reshoring – Un secondo dlgs dovrebbe recepire l’accordo per la global minimum tax internazionale per contrastare l’elusione fiscale delle multinazionali, high tech in testa (gettito atteso sui 2 mld) e un pacchetto di norme per attrarre gli investimenti con 5 anni di incentivi fiscali per le imprese che riportano le attività in Italia (reshoring). 

Contrasto denatalità – In manovra troveranno spazio le misure per la lotta alla denatalità. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di misure a sostegno delle famiglie, con redditi medi e bassi, con più di due figli. Si ragiona anche a misure per aiutare le mamme a conciliare lavoro e famiglia. 

Pa-Sanità – Sul fronte contratti pubblici è atteso il rinnovo del contratto. Circolano in merito le ipotesi di uno stanziamento fino a 5 miliardi. Nell’avvio del percorso per rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024 il governo aveva detto che particolare attenzione verrebbe riservata al personale medico-sanitario.  

Pensioni – Il pacchetto pensioni a causa delle scarse risorse non prevede novità di rilievo prevedendo probabilmente solo la conferma anche per il 2024 di Quota 103 e dell’Ape sociale. 

(Adnkronos)