(Adnkronos) – Un gruppo di 89 soldati ucraini del battaglione Azov, reduci dalla resistenza dell’Azovstal di Mariupol e fra i circa mille soldati che si sono arresi alle forze russe nei giorni scorsi, sono stati trasferiti in Russia, in un centro di detenzione di Taganrog, dove saranno incriminati per reati di estremismo da un tribunale militare, ha reso noto il sito di notizie online russo 161.ru. Due comandanti del battaglione Azov sono intanto stati inseriti da Mosca nella lista dei ricercati. Lo ha reso noto il ministero degli Interni. Si tratta di Sergey Velichko, 28 anni, e di Konstantin Nemichev, di 26. Entrambi sono originari di Kharkiv. Il Comitato inquirente ha accusato in contumacia Velichko e Nemichev di complicità in un attentato alla vita di almeno otto soldati russi nella regione di Kharkiv.
Secondo Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata repubblica filo-russa di Donetsk (Dpr), citato dall’agenzia Tass, hanno lasciato l’acciaieria Azovstal oltre la metà dei combattenti ucraini che vi erano asserragliati. Secondo le autorità russe e della Dpr, sono circa 960 i difensori di dell’acciaieria che si sono arresi finora. I feriti sarebbero stati ricoverati, mentre – secondo Kiev – gli altri sarebbero stati portati in un centro di detenzione a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filo-russi.