(Adnkronos) – Hanno lasciato la città di Mariupol, nel sudest dell’Ucraina, i bus che questa mattina hanno evacuato altri civili che si trovavano assediati in città. Lo ha dichiarato il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, affermando che ”in base alle nostre informazioni gli autobus hanno lasciato Mariupol” e ”in base all’accordo preliminare porteranno le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk”. Inoltre “ci auguriamo che le migliaia dei nostri cittadini che sono rimasti bloccati sulla strada da Mariupol a Zaporizhzhia possano arrivare a Zaporizhzhia stasera o domani mattina”, ha aggiunto Andriushchenko.
I civili a cui fa riferimento il consigliere comunale sono quelli assediati in città e non quelli nelle acciaierie Azovstal, per i quali è prevista un’altra evacuazione concordata con le Nazioni Unite e con il Comitato internazionale della Croce Rossa.
Ieri sera lo stabilimento Azovstal è stato nuovamente attaccato dalle forze russe ed è scoppiato un incendio in seguito al bombardamento. A riferirlo ‘Ukrainska Pravda’ sottolineando che i membri del battaglione Azov sarebbero ancora vivi ma vengono bombardati sia dall’artiglieria che dagli aerei.
Il processo di evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, ha spiegato il sindaco Vadym Boichenko, “è molto difficile” e dipende dalla cooperazione delle forze russe. “Abbiamo tirato fuori oltre 100 persone dai rifugi anti bomba e si stanno dirigendo verso il territorio controllato dall’Ucraina. Stiamo aspettando che le truppe russe ci permettano di farlo”, ha detto ieri il sindaco alla Tv ucraina, riferendosi alle persone uscite domenica da Azovstal, riferisce la Cnn.
“Il processo di evacuazione sta avvenendo a livello molto alto, con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la vice premier Iryna Vereshchuk. Voglio sottolinearlo, è molto difficile”, ha proseguito il sindaco. Per quanto riguarda i militari asserragliati nell’impianto, la loro evacuazione “è una procedura separata con un processo di negoziato separato”.
Boichenko ha anche affermato che chi lascia Mariupol deve sottoporsi alle “umilianti procedure” dei cosiddetti centri di ‘filtraggio’. “In media la gente aspetta un mese per questo filtraggio umiliante. Vediamo un calo del flusso della gente che arriva in Ucraina. Il motivo è che i russi creano motivi per impedirglielo”. Secondo le sue accuse, in questi centri “gli uomini sono messi in detenzione e torturati. La gente viene tenuta senza cibo per due giorni o più, costretta a dormire in piedi”.