(Adnkronos) –
La Russia ha annunciato di aver preso il controllo dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Secondo quanto riporta la Tass, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha riferito al presidente Vladimir Putin del completamento dell’operazione e della completa liberazione dello stabilimento dai militanti ucraini, con la resa degli ultimi 531 difensori dell’impianto. “Le strutture sotterranee di Azovstal dove si nascondevano i militanti sono ora sotto il pieno controllo delle forze armate russe”, ha detto il ministero in una nota, aggiungendo che in totale 2.439 combattenti ucraini si sono arresi. “L’ultimo gruppo di 531 militanti si è arreso oggi” si legge.
I canali Telegram filorussi diffondono un video in cui Sergei Volynsky, comandante della 36esima brigata, dichiara che l’unità si è arresa. Se confermata, la resa significherebbe la fine dell’assedio durato oltre 2 mesi.
Il ritiro dei militari dall’acciaieria Azovstal a Mariupol sarà completato presto, aveva anticipato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato su Telegram da Mykolaiv Nikvesti. “Ad oggi, tutti i civili che erano bloccati nell’impianto sono stati portati via. I civili sono stati portati fuori, i medici sono stati portati fuori, anche i feriti gravi e non”, ha detto Zelensky, aggiungendo che “presto il ritiro sarà completato”.
Poco prima era stato il comandante del reggimento Azov, Denys Prokopenko, ad annunciare che tutti i civili e i combattenti ucraini rimasti gravemente feriti sono stati evacuati dalle acciaierie. La prossima tappa, ha spiegato in un messaggio video dove è apparso con una fasciatura al braccio, prevede di portare fuori dall’Azovstal i combattenti che hanno perso la vita mentre difendevano l’impianto. ”Abbiamo risposto all’ordine di Kiev di non continuare la resistenza per salvare delle vite”, ha spiegato Prokopenko dicendo di essere ”riusciti a evacuare i civili e chi era gravemente ferito e necessitava di aiuto”.
Intanto a Mariupol le truppe di Mosca hanno terminato lo sgombero delle macerie del teatro, nascondendo il numero delle persone morte durante il bombardamento russo del 16 marzo. Lo dice Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, citato da Kyiv Independent. “Ora non sapremo mai quanti civili vi furono uccisi”, commenta. Nel teatro, davanti al quale era stata tracciata a terra una grande scritta con la parola ‘bambini’ in russo, si erano rifugiati centinaia di civili.