Marotta: “Inter prima con merito, nessun aiuto da arbitro e Var”

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L’Inter è prima in classifica con merito, non ci sono favori arbitrali per i nerazzurri. Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, prende la parola oggi per provare a raffreddare il clima, incandescente dopo l’ultima giornata del girone d’andata della Serie A. L’Inter è campione d’inverno con 48 punti dopo la vittoria per 2-1 contro il Verona, viziata dal fallo commesso da Bastoni nell’azione del gol decisivo. L’irregolarità non è stata sanzionata dall’arbitro ed è stata ignorata dal Var. Una settimana prima, nerazzurri ancora protagonisti nel match con il Genoa: sul gol di Arnautovic, spinta evidente di Bisseck a Strootman. Anche in questo caso, nessun fischio. 

“Sono qui per fare un consuntivo al termine del girone d’andata per riconoscere i meriti dell’Inter che è prima meritatamente in Serie A, frutto di una cultura del lavoro applicata in modo intenso, di un grande senso di appartenenza da parte dell’allenatore e dei giocatori, di una solidità da parte della società e di un patrimonio indiscutibile che è rappresentato dalla nostra tifoseria”, dice Marotta parando i colpi. “Questo deve esserci riconosciuto, le statistiche certe volte aiutano a valutare oggettivamente i fatti e le statistiche dicono che abbiamo 48 punti con 15 vittorie, una sola sconfitta, miglior differenza reti e questo depone per dire che siamo autorevolmente in testa alla classifica”, aggiunge snocciolando i dati a margine dell’assemblea della Lega Serie A a Milano.  

“Le critiche devono rivestire l’intero mondo del calcio italiano, fanno parte della vita, bisogna gestirle e saperle accettare -aggiunge Marotta in merito alle polemiche seguite al gol decisivo di Frattesi con il Verona di sabato scorso-. L’introduzione del Var è stata invocata da tutti non è stato preso come uno strumento per debellare definitivamente tutti gli errori ma semplicemente per ridurli e credo l’obiettivo sia stato colto. Se la soggettività esiste, esiste anche l’errore dell’essere umano. Sono certo che la squadra migliore alla fine della stagione vincerà il campionato. Non voglio entrare in polemiche o in queste considerazioni capziose. Dalla mia c’è l’esperienza di sapere gestire certe situazioni. Lungi dal pensare che una società possa essere condizionata da favoritismi, lo rimandiamo al mittente. Non ho colto da parte della critica un sentimento del genere, ma rimarco ancora una volta come i meriti siano frutto del lavoro fatto da una squadra che ha alle spalle una società forte”.  

“La mia non è una necessità di difendere gli arbitri, era quella di puntualizzare i meriti dell’Inter ottenuti sul campo. Mi sembra la polemica anche ieri si debba estendere anche ad altre partite e non solo alla nostra, capita”, dice senza fare riferimento esplicito ad altri match. “Non sto qui ad elencare eventuali errori commessi a nostro svantaggio, non è il mio modo di fare né dell’Inter. Alla fine vincerà la squadra migliore da tutti i punti di vista, non si può né si deve parlare di favoritismi. Ci tengo anche a sottolineare come essere campioni d’Inverno sia come una vittoria di Pirro, solo platonica. Quello che conta è tagliare il nastro di arrivo al termine del girone di ritorno – aggiunge-. Sono più di 40 anni che sono nel calcio e ogni anno vengono analizzati ogni episodio a favore e sfavore di questa o quella società, anche quando non c’era il Var. Oggi c’è il Var e si continua a fare polemica. Credo che faccia parte del gioco. Devo dire che noi metaforicamente siamo la lepre e la lepre deve essere anche capace di schivare le fucilate dei cacciatori”, conclude l’ad nerazzurro. 

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