Mei: “Jacobs deve ritrovare tranquillità, quando riparte è come ‘Pacman'”

(Adnkronos) – “Il problema di Jacobs? Questo nasce da un’esperienza negativa dello scorso anno quando per rincorrere un mondiale a tutti i costi provava in continuazione. Poi la componente psicologica per chi corre i 100 metri è diversa, soprattutto se hai un problema, anche minimo, di equilibrio per un dolore alla schiena. Lo sforzo nei 100 non è prolungato o diluito ma fai tutto in dieci secondi, una tensione ulteriore la stai a sentire. Deve ritrovare tranquillità andare in pista quando qualunque situazione di dolore o tensione è passata, non è semplice perché tra poco ci sono i Mondiali”. Sono le parole del presidente della Federazione atletica leggera Stefano Mei da Cracovia per i Giochi Europei sulle condizioni del velocista azzurro Marcell Jacobs.  

Il campione olimpico di Tokyo ha corso la sua ultima gara a Parigi. “E’ partito anche bene, ma quando ha capito che era difficile, sì quasi è fermato, va bene anche così. Siamo più dispiaciuti che preoccupati perché si scatenano queste teste di c…. che attaccano uno che ha vinto le Olimpiadi, l’Europeo e ha fatto il record ai mondiali indoor”, ha aggiunto Mei in riferimento alle dure critiche social ricevute dal velocista. “Quando correvo io c’erano solo i giornalisti da cui guardarsi… – ha aggiunto con ironia – ora vai a prendere un caffè e rischi di essere esposto al pubblico ludibrio. Marcell sta vivendo una situazione difficile, non è contento e deve anche sopportare certe persone che gli fanno la morale”.  

“Sicuramente è un atleta con equilibri fragili, come tutti. Non c’è più un Mennea che non gli facevi niente. Oggi tutti gli atleti vivono più gare, hanno tensione a mille, sono sempre sotto i riflettori, non è più come ai tempi di Mennea, sono più fragili. Ma come fai a criticare uno che ha vinto tutto in due anni? Sono dispiaciuto per lui perché vedo che soffre, è uno dei più bravi ragazzi che ho conosciuto e diventa pesante per lui. Una soluzione può essere fare un buon ‘retiro’ ed estraniarsi da tutti. Gimbo Tamberi è stato carino perché lo ha tirato su”, ha aggiunto Mei.  

Jacobs è andato a Monaco per le cure presso il professor Mueller-Wolfarth. “Per Marcell ci sono degli scalini da percorrere, se riesci a scollinare non c’è storia, ma deve ricominciare a pensare che può correre e rimettersi in condizione di farlo veloce. L’ho visto stamattina, è sereno, andava in Germania da Mueller. Noi abbiamo uno staff medico adeguato ma vanno tutti lì e se sono contenti va bene. Lui non sta malissimo, non si è allenato tanto, ma ogni gara che farà quando riprenderà a gareggiare andrà meglio, è come pacman. Quando inizia a correre devi partire veloce per staccarlo. Ci vorrebbe anche un po’ di fortuna, negli ultimi due anni non ce l’ha avuta. Ogni volta che ha corso ha vinto. Più che dirgli: ‘devi stare tranquillo, nessuno ti chiede di correre, se non corri al Golden Gala e la strada è quella, non lo fare. Nella velocità deve essere tutto perfetto. Lo fanno in apnea non respirano e non pensano, non come me quando facevo i 10mila…”, ha aggiunto ironicamente Mei.  

“La staffetta a Giochi Europei? E’ anche fatta di equilibri. C’è Ceccarelli, poi secondo Tortu e le due curve a Patta e Desalu, credo con Ceccarelli che potrebbe fare l’ultima frazione, del resto va veloce”, ha concluso il numero uno della Fidal.  

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