Meloni, l’esordio a Berlino: “Su anarchici non dividiamoci”

(Adnkronos) –
Si recherà a Kiev entro il 24 febbraio, anniversario dell’offensiva russa in Ucraina, paese al quale l’Italia continuerà a garantire il proprio sostegno finché sarà necessario, perché l’obiettivo è intensificare gli sforzi per il dialogo e arrivare a una “pace giusta”. Al suo esordio a Berlino, dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz la premier Giorgia Meloni ribadisce il sostegno a Kiev da parte dell’Italia. Posizione su cui si registra, come sottolineato dalla stessa Meloni, una “piena sintonia” con la Germania. Ma la prima visita presso il Bundeskanzleramt (“ho portato il sole dall’Italia”, scherza la premier con Scholz, all’arrivo) è anche l’occasione per tornare a chiedere un aiuto dell’Europa sulla questione migratoria – che “non può essere gestita dai trafficanti”, rimarca la premier – soprattutto in vista del prossimo Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio.  

Centrale anche il tema degli aiuti di Stato, altro nodo che inevitabilmente finisce sul tavolo del bilaterale tra Meloni e Scholz. Per la presidente del Consiglio serve una “risposta europea” per rafforzare la competitività delle imprese del Vecchio Continente e proteggerle dalla concorrenza americana dopo l’Inflation reduction act varato dall’amministrazione Biden. La soluzione caldeggiata da Meloni è l’istituzione di un “fondo sovrano europeo alimentato da nuovo debito comune”. Una proposta rispolverata anche oggi dalla premier italiana nel corso del vertice, ma sulla quale i tedeschi si sono già espressi in senso negativo nei giorni scorsi. In alternativa, “la risposta più veloce” secondo Meloni è garantire “piena flessibilità” sull’uso dei fondi esistenti: “Stiamo aprendo adesso la definizione dei fondi collegati al Repower Eu; abbiamo il tema del Pnrr che può essere meglio indirizzato per alcune parti sulle priorità che ci sono oggi, come la questione energetica; e ci sono i fondi di coesione”. Risorse, ha scandito Meloni, “che non richiedono nuovi impegni e che possono essere utilizzate per fronteggiare le priorità che abbiamo”. 

Sulla possibile modifica del regime degli aiuti di Stato, che favorirebbe paesi con maggior spazio di manovra fiscale (come la Germania) a scapito di quelli indebitati (Italia in primis), Meloni suggerisce “cautela” al cancelliere Scholz: “Gli Stati Uniti stanno investendo molto nelle loro aziende. La domanda che ci siamo fatti è: cosa può fare l’Europa per rendere le sue aziende altrettanto competitive in questo scenario? Abbiamo bisogno di mantenere un livello di competività che sia uguale per tutti”, ha spiegato la premier in conferenza stampa. 

Per quanto riguarda il tema migranti, Meloni chiede al Consiglio europeo di agire con “pragmatismo” e “concretezza” perché l’Italia “va sostenuta nella difesa dei confini esterni dell’Unione”. E anche Scholz riconosce che quella sulla migrazione “è una sfida che possiamo superare solo insieme in Europa”. La premier inoltre si dice disponibile “a ragionare sull’apertura dei nostri consolati in Africa” per le domande di ingresso regolari “e poi distribuire chi può entrare”. Sul fronte energetico, Meloni commenta soddisfatta il calo delle bollette del 34,2% annunciato da Arera e insiste sul ruolo dell’Italia come ‘hub’ di approvvigionamento di energia per sé e per tutta l’Europa: “Il nostro obiettivo nel breve periodo è quello di assicurare forniture di gas naturale ma anche di diventare rapidamente uno snodo per l’idrogeno verde”. 

Nella conferenza stampa congiunta con Scholz c’è spazio anche per le vicende di politica interna. Alla domanda se intenda confermare la fiducia al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro dopo le ultime dichiarazioni di fuoco contro il Pd (“si inchina alla mafia”), Meloni glissa: “Non credo sia un tema che interessi alla stampa internazionale e su questo risponderò volentieri domani”.  

Poi la premier pone l’accento sul clima di tensione rinfocolato dalle minacce degli anarchici a politici e diplomatici italiani per la vicenda Cospito e richiama tutti (anche i suoi) “alla responsabilità”: “Il mio è un appello che faccio trasversalmente” ed è quello di “non dividerci di fronte a una cosa del genere”. “Abbiamo in questo momento un problema che molti stanno sottovalutando: lo Stato italiano è oggetto di attacchi da parte degli anarchici in Italia e fuori dai confini nazionali”, attacchi che mirano a rimuovere l’istituto del carcere duro, obiettivo “al quale punta anche la mafia… Le minacce contro funzionari e politici italiani stanno aumentando” ma in Italia “il dibattito è su un altro livello”, lamenta la presidente del Consiglio. 

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