Migranti, Meloni: “Discutere con Nord Africa, coinvolgere Europa e applicare decreto Cutro”

(Adnkronos) – Sui viaggi e i contatti internazionali per affrontare la questione migranti, “sto indirizzando lì gran parte delle mie energie. Io penso…, no io sono convinta, che l’unico modo per agire strutturalmente sul problema sia discuterne con i Paesi del Nord Africa”. Lo afferma il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista al quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’, ribadendo la necessità di “coinvolgere l’Europa nel suo complesso. Il cambio di passo c’è perché oggi la Ue discute prima di come contrastare l’immigrazione illegale sulle rotte mediterranee e poi di come distribuire i migranti. Negli anni passati si discuteva solo di quest’ultima parte”.  

“È un lavoro enorme, lungo. Che alla fine ci darà ragione. Ma intanto stiamo subendo una pressione fortissima e capisco che gli italiani chiedano risposte immediate”, continua Meloni “Per questo ho deciso di dare piena applicazione al decreto Cutro, in tema di rimpatri. Porteremo nuove norme ma credo che serva un coordinamento maggiore nel governo, sia sul piano nazionale che internazionale”. “Per questo – ricorda – lunedì ho convocato permanentemente il Comitato per la sicurezza pubblica”. 

“Per quel che concerne i rapporti con i presidente degli Stati Uniti, a me stupisce che stupisca il fatto di avere buone relazioni. Possono sorprendersi quelli che considerano la politica estera uno strumento per rafforzare il proprio partito. E ne ho visti di politici così, quelli che all’occorrenza, quando avevano problemi interni, chiedevano soccorso agli altri governi politicamente affini. Ma la politica estera è un’altra cosa, io la vedo diversamente. La politica estera non si fa per rafforzare il proprio partito, si fa per rafforzare la propria Nazione”, risponde la premier sul rapporto fra gli Usa e il governo di cui è alla guida, spiegando che “bisogna dialogare con tutti, in particolare con gli alleati ovviamente. Gli Stati Uniti sono tra i nostri principali alleati, lo sono da sempre, storicamente e indipendentemente dal mutare dei governi”. 

“Le relazioni sono facilitate – prosegue – se si racconta un’Italia affidabile, capace anche di dire ‘no’ se necessario, ma leale, un atteggiamento nel quale non c’è trucco e non c’è inganno. Certo che questo facilita le relazioni. Più sei serio, affidabile, più puoi chiedere affidabilità. Con Biden è stato ancora più facile, il presidente ama l’Italia, la conosce, sua moglie è di origine italiana. E non dimentichiamo quanto è numerosa la comunità italoamericana”. 

Meloni parla anche del nuovo ambasciatore americano in Italia. “L’ho conosciuto a Washington – racconta la premier – al ricevimento che è stato dato in ambasciata durante il mio viaggio americano. E so che è arrivato a Roma da qualche giorno. È stato nominato proprio durante la mia visita alla Casa Bianca e anche questo è un segnale da apprezzare”. 

Poi, commentando la scelta di tassare gli extraprofitti delle banche, osserva: “Il profitto è chiaramente il motore di un’economia di mercato. Ma questo vale quando il profitto deriva dall’intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizioni. Gli extraprofitti delle banche sono il frutto della decisione della Bce di alzare il tasso di interesse. Gli istituti di credito hanno adeguato con grande tempestività gli interessi attivi, quelli relativi, per esempio, a un mutuo. Gli interessi passivi, invece, li hanno lasciati invariati. Tassare quel margine è una cosa di buon senso. Non c’entra con certi commenti che ho letto, ‘volete tassare la ricchezza guadagnata’. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione”. “Non mettiamo in difficoltà alcuna banca, è solo – aggiunge – un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone”. 

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