Migranti, Tajani: “Germania li vuole in Italia”

(Adnkronos) –
Confronto tra Italia e Germania sul tema dei migranti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani giovedì sarà a Berlino. L’incontro sarà l’occasione per affrontare alcuni temi emersi negli ultimi giorni, compresa probabilmente la posizione della Germania nei confronti di una Ong. “Giovedì sarò a Berlino e con la ministra degli Esteri tedesca parlerò della questione Ong, per cercare di capire perché questa decisione di finanziare un Ong per lavorare in Italia, è un po’ strano questo atteggiamento”, dice Tajani, intervistato a “In mezz’ora”, annunciando oggi la sua prossima missione in Germania per incontrare Annalena Baerbock. Il ministro degli Esteri ribadisce che l’obiettivo è “capire perché il governo tedesco si muova in questa maniera, perché vuole che tutti i migranti arrivino tutti in Italia? E’ un po’ strano”. 

Baerbock, nelle stesse ore, torna ad evidenziare l’opposizione di Berlino ai regolamenti sulla crisi del Patto della Ue per migrazione e asilo affermando che questo permetterebbe ad altri Paesi membri di mandare ancora nuovi migranti in Germania. “Invece delle procedure ordinate, l’ampia discrezionalità che l’attuale proposta per i regolamenti delle crisi garantisce nel caso di una crisi di fatto creerebbe di nuovo incentivi per inviare grandi numeri di rifugiati non registrati in Germania”, scrive la ministra in un post su X. 

I regolamenti proposti stabiliscono un meccanismo prevedibile dell’Ue per sostenere gli Stati membri che affrontano improvvise situazioni di crisi nel campo della migrazione e dell’asilo, come è successo nel 2015. 

Affermando che il governo tedesco non può sostenere questo regolamento, Baerbock aggiunge che sta lavorando insieme alla ministra dell’Interno, Nancy Faeser, per garantire che “le preoccupazioni tedesche vengano tenute in considerazione” in modo che il sistema di asilo europeo “funzioni in stato di crisi invece che aprire i cancelli al caos”. Allo stesso tempo, la ministra auspica una rapida adozione riforma dell’Ue in materia di migrazione e asilo. 

La giornata si è aperta con le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, a La Stampa. “L’obiettivo è togliere agli scafisti la certezza di poter condurre i loro traffici senza che nessuno li fermi. Superato un certo limite, diventa quasi un atto di guerra. Serve però un cambio di approccio a livello europeo. Vedo che i francesi bloccano con militari e polizia le frontiere, eppure nessuno dice niente”, dice il ministro affermando che “è molto grave” che la Germania finanzi una Ong. 

“Berlino – spiega – finge di non accorgersi che, così facendo, mette in difficoltà un Paese che in teoria sarebbe “amico”. Di fronte alla nostra richiesta d’aiuto, questa è la loro risposta? Noi non ci siamo comportati allo stesso modo quando Angela Merkel convinse l’Ue a investire in Turchia miliardi di euro per bloccare i migranti che arrivavano in Germania dal Medio Oriente”. Secondo il ministro si tratta “dell’approccio ideologico di una certa sinistra, che non tiene conto delle conseguenze delle loro teorie sui popoli. Lo stesso approccio dimostrato dall’ex commissario europeo Frans Timmermans con la sua politica industriale per l’Ue, che si rivelerà distruttiva”. 

Giorgia Meloni aveva chiesto una spending review ai ministeri. La Difesa ha fatto poco perché c’è la guerra? “Non è la guerra in Ucraina – afferma Crosetto -, ma l’impegno con la Nato e gli alleati. Neanche quest’anno raggiungeremo il 2 per cento di spese per la difesa in rapporto al Pil, ma diminuire il nostro impegno sarebbe difficile da spiegare. Comunque stiamo razionalizzando le spese”.  

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