Migranti, Tajani: “Mai lasciato morire nessuno”

(Adnkronos) – “La Marina militare, la Guardia costiera e la Guardia di finanza hanno fatto sempre loro volere, non hanno mai lasciato morire nessuno e hanno salvato migliaia di vite umane”. Per questo, “non bisogna scaricare su di loro la responsabilità di scafisti che non sapevano nemmeno guidare una barca”. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Feuromed, il Festival euromediterraneo dell’economia in corso a Napoli. ”L’Italia non può non essere parte di una strategia europea. A volte manca la solidarietà europea, ma noi lavoriamo perché questa solidarietà possa essere utile a far crescere il Mediterraneo e a far sì che il sud del nostro Paese possa essere protagonista europeo di una nuova stagione”, ha quindi sottolineato il ministro. ”Difficile? – si è chiesto Tajani – Certamente sì. Ma guai a non sognare, a non avere la voglia e la determinazione ad andare avanti”. 

Nella Ue ”occorre fare un salto di qualità, rinunciando agli egoismi di certi Paesi del Nord Europa che non bilanciano la nostra Unione europea”. Altrimenti si ”rischia di avere un’Europa che non ha una visione complessiva, ma si preoccupa dei problemi di alcuni Paesi”. Per questo l’Italia ”deve contare di più nell’interesse generale dell’Unione europea”, ha detto ancora. 

”L’Italia in molte realtà dell’area del Mediterraneo è il Paese più indicato di tutta l’Unione europea a svolgere un ruolo da protagonista’ – ha poi aggiunto il ministro – Ne sono testimonianza i nostri militari, che non svolgono soltanto un’azione bellica, ma di portatori di pace tra Kosovo e Serbia. Lo sono in Bosnia – Erzegovina, dove sono apprezzati, come lo sono gli uomini della Guardia di Finanza che sono a Durazzo. Tutti questi donne e uomini in uniforme sono apprezzati perché hanno capacità di mediazione, sanno come comportarsi nella realtà mediterranea, capiscono che non c’è solo il bianco e nero, ma tante sfumature necessarie al dialogo”. 

MAXI SBARCO A LAMPEDUSA – Maxi sbarco intanto all’alba a Lampedusa. In 234 sono stati intercettati a circa 30 miglia a sud dell’isola da una motovedetta della Guardia costiera. Tra loro anche 3 donne. Il barcone di circa 15 metri su cui viaggiavano è stato sequestrato. Ieri sulla più grande delle Pelagie, dopo giorni di stop agli sbarchi legati alle cattive condizioni del mare, erano approdati in 36, tra cui una donna.  

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