“Un flop? Non direi, purtroppo il giornalismo italiano non sta vivendo una vita professionale obiettiva e trasparente”. Fabrizio Nusca non se la prende. Se per molti le manifestazioni No green pass di ieri sono state un fiasco inatteso, il promotore del Comitato Libera Scelta, che ieri sera è sceso in piazza in dodici città italiane con una fiaccolata per dire no alla certificazione verde, ci tiene a sottolineare che la manifestazione è stata un successo andato ben oltre le aspettative: “Siamo soddisfattissimi – spiega Nusca all’Adnkronos – la gente ha risposto bene, abbiamo avuto un grande riscontro e speriamo di non fermarci qua”.
Nella Capitale, a piazza del Popolo, sono arrivati in migliaia “tra le 6mila e le 10mila” persone sostiene Nusca, inclusa una delegazione di parlamentari della Lega, tra cui Claudio Borghi, Simone Pillon e Armando Siri, oltre a Vittorio Sgarbi, Gianluigi Paragone e l’attore Enrico Montesano. “Guardiamo a quello che è stata realmente la manifestazione – sottolinea Nusca – un’iniziativa nata da un comitato di cittadini una settimana fa, che si è sensibilizzato al rispetto e alla difesa della libertà individuale, alla libera scelta, appunto, come abbiamo chiamato anche il comitato”.
A Roma, in particolare, “abbiamo riscontrato grande interesse da parte di molti giornalisti, politici e personaggi dello spettacolo – rivendica Nusca – che hanno aderito e capito la buona volontà e la sincerità dell’iniziativa”. Ma il successo, secondo il promotore della fiaccolata, è stato replicato anche nelle altre 11 città italiane: “Abbiamo dato un segnale da Torino a Imola, da Firenze a Milano. L’obiettivo non è fermarci al 28 luglio, quello di ieri è stato un battesimo, speriamo che questa iniziativa cresca e lasci alle persone la voglia di credere in sé stessi e rispolverare valori andati persi e un po’ confusi”.
Nel mirino dei manifestanti resta il Green pass. “E’ una forzatura, una limitazione della libertà che ci condizionerà anche psicologicamente” ci tiene a sottolineare Nusca, che però non vuole essere bollato come un no vax. “Non lo siamo, il virus esiste ed è un fatto” chiosa accogliendo l’appello fatto ieri dal capo dello Stato: “E’ giusto quello che ha detto Mattarella – spiega – è un dovere morale fare il vaccino, è un invito che accogliamo e rispettiamo”.
Nonostante la presenza di diversi esponenti politici, Nusca non teme di essere accostato alla destra o che le prossime iniziative del comitato possano essere strumentalizzate: “La paura di essere presi per la giacchetta e tirati dentro ci può stare – ammette – ma restiamo centrati sul nostro obiettivo, che è sensibilizzare sulla libertà. Se è così ben vengano i politici, ci ha fatto piacere vedere Borghi, Pillon, Sgarbi e Siri. Anche la presenza di Montesano è stata importante, ci siamo fatti una bella chiacchierata ma ha fatto il segno di chiudersi la bocca, non ha voluto parlare – spiega ancora -. Mi ha detto che è venuto perché interessato all’evento e perché sensibile all’argomento”.
Insomma, in piazza, deve esserci spazio per tutti. “Se un politico si avvicina a un’associazione perché sente il piacere di condividere un valore allora quell’associazione rischia, perché molta gente ha il pregiudizio – conclude Nusca -. E’ come se un parlamentare non debba avere una propria coscienza ma non è così”.