(Adnkronos) – Per rendere più attraente la professione del medico, soprattutto l’attività del pronto soccorso, “non servono campagne, idee creative, suggerimenti pubblicitari. Tutto questo lascia il tempo che trova. Serve, soprattutto, pagare di più i professionisti”. Parola di Oliviero Toscani, fotografo e creativo che all’Adnkronos Salute offre il suo punto di vista sull’allontanamento dei giovani dalla professione medica, sempre meno ambita. Nell’ultimo concorso per le scuole di specializzazione, infatti, il 25% delle borse non è stato assegnato. E la specializzazione meno ‘attrattiva’ è proprio la medicina di emergenza-urgenza, per la quale meno di un contratto su tre è andato a buon fine quest’anno. Siamo lontani, insomma, dai tempi in cui, complice il successo della serie ‘E.R.’ e un George Cloney in camice bianco, la specialità attraeva particolarmente.
“Se i giovani non vogliono lavorare nei pronto soccorso – continua Toscani – vuol dire soprattutto che il sistema non è più interessante. Serve rivedere il sistema, probabilmente non sono pagati abbastanza come in altri settori, è sempre lì il problema”. Per stimolare i giovani a fare pronto soccorso, continua Toscani, “le campagne lasciano il tempo che trovano. Cominciamo a non sottopagarli. I ragazzi non vogliono più neanche diventare maestri o professori. Non gli interessa più perché siamo un Paese di buzzurri. Siamo un Paese che non rispetta il lavoro di sostegno, di servizio. Non abbiamo nessun rispetto. Siamo ridicoli”.
Anche per quanto riguarda le aggressioni – “che non si giustificano in nessun modo”, precisa – accadono perché “la gente è disperata, per il servizio pubblico, a tutti i livelli, dal Governo in giù”.