Omicidio Ciatti, il padre: “Ora il ceceno deve restare in carcere”

“Penso che sia il passo decisivo verso quella giustizia che Niccolò merita e che aspetta da tanto, troppo tempo. L’unico condannato innocente è mio figlio”. Così all’Adnkronos il padre Luigi Ciatti ha accolto la notizia che sarà estradato in Italia il ceceno Rassoul Bissoultanov, ritenuto responsabile del pestaggio mortale del figlio 21enne avvenuto senza alcun motivo, la notte del 12 agosto 2017 nella discoteca ‘St Trop’ di Lloret de Mar in Spagna.  

Le autorità giudiziarie tedesche hanno dato parere favorevole alla consegna del 27enne ceceno rifugiatosi in Germania dopo la scarcerazione dello scorso 17 giugno in Spagna. Bissoultanov era stato arrestato dalla polizia tedesca il 3 agosto a Kehl su mandato europeo emesso dal gip del tribunale di Roma.  

“Quell’assassino deve restare in carcere, altrimenti tenterà ancora di fuggire”, ha detto Luigi Ciatti raggiunto dall’Adnkronos nella sua casa di Scandicci alle porte di Firenze. “L’estradizione in Italia e la detenzione in carcere è l’unico modo per impedire la fuga di questo assassino – ha aggiunto il padre di Niccolò – Ha tentato la fuga il 3 agosto scorso dopo aver ottenuto da un giudice spagnolo un permesso per recarsi a Strasburgo per ritirare dei documenti. Dare la libertà ad un vero assassino è vergognoso”.  

“Dire che sono contento non è corretto – spiega Luigi Ciatti – Posso dire però che sono soddisfatto se il ceceno resta in carcere e mi auguro che ci sia il processo. Vogliamo la giustizia dovuta. Finora non ho capito perchè la giustizia spagnola per quattro anni non sia riuscita a fare il processo”.  

Il ceceno, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca ‘St Trop’, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. Per Bissoultanov il processo per omicidio al Tribunale di Girona dovrebbe cominciate il 26 novembre. “Voleva fuggire, voleva far perdere le sue tracce e impedire il processo, per questo si trovava in Germania”, sostiene Luigi Ciatti. “Mi auguro che questa sia la volta buona: a me non interessa dove si terrà il processo, l’importante è che venga processato e che quella bestia passi il resto dei suoi giorni in prigione”.  

Il padre di Niccolò Ciatti infine ringrazia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Ci aveva garantito il suo impegno per l’estradizione e così è stato”. Luigi Ciatti ha fatto pervenire i suoi ringraziamenti personali a Di Maio tramite l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che “ci è sempre stato vicino”. 

(Adnkronos)