Pd, Morani: “Direzione? Interverrò su donne e sul resto, è ora di dirci la verità”

(Adnkronos) – “Certo che partecipo alla Direzione. Interverrò sul punto delle donne e non solo”. Alessia Morani, ex deputata Pd e membro della Direzione, è stata tra le prime a sollevare il caso dell’assenza di parità di genere tra gli eletti dem. Nei nuovi gruppi le donne sono circa un terzo. “E’ una questione che attiene alla credibilità di un partito: se la parità resta solo enunciata e non viene praticata, ma che credibilità puoi avere?”, dice all’Adnkronos.  

“Giovedì arriverò in Direzione con uno spirito costruttivo ma con la voglia di fare un’analisi franca e sincera fino in fondo, dicendo realmente quello che penso. In questo partito troppo spesso si dice più quello che conviene che quello che realmente si pensa… “.  

E lei che pensa Morani? “Penso che Letta abbia fatto bene ad avviare la fase congressuale, che deve essere profonda nell’analisi ma non biblica nei tempi. A marzo ci sono elezioni regionali importantissime e dobbiamo arrivarci con un nuovo gruppo dirigente. E penso anche che non si può addossare solo a Letta la responsabilità della sconfitta. Con lui ci sono stati dirigenti che hanno condiviso tutto. Non può essere il capro espiatorio mentre nel Pd c’è gente che attraversa le segreterie da anni, resta sempre nella stanza dei bottoni e non paga mai pegno. Qui tutti siamo responsabili, me compresa. Ma c’è chi di responsabilità ne ha di più”.  

La parità di genere mancata tra gli eletti Pd e il successo di Giorgia Meloni, è un punto sfidante? “Intanto va registrato un dato oggettivo: Meloni è arrivata là dove noi donne di sinistra non siamo mai arrivate. E’ la leader di un partito e se avrà l’incarico sarà la prima donna presidente del Consiglio. E’ un dato di fatto che ci piaccia o no. E poi basta con questo atteggiamento supponente per cui noi di sinistra siamo migliori delle donne di destra. E’ un errore e il voto femminile ce lo insegna”.  

Ci sono colpe anche da parte delle donne? “Noi abbiamo una ritrosia al conflitto che gli uomini non hanno e dobbiamo imparare che per conquistarci i ruoli bisogna, se serve, anche saper agire il conflitto. E poi c’è anche una questione di come si esercita il potere nei ruoli che si hanno…”.  

In che senso? “Abbiamo eletto poche donne ma la presidente del partito è donna, abbiamo la responsabile nazionale delle donne e le due presidenti dei gruppi parlamentari donne: è evidente che c’è anche un tema di come si esercita il potere quando si hanno dei ruoli chiave”.  

(Adnkronos)