(Adnkronos) –
L’Ue raggiungerà l’accordo sull’embargo petrolifero alla Russia “entro pochi giorni”. A dirsene convinto è stato il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, parlando con la Zdf. “Raggiungeremo una svolta in pochi giorni”, ha dichiarato, sottolineando però che un embargo non indebolirà automaticamente il Cremlino: l’aumento dei prezzi globali del petrolio dopo che gli Stati Uniti hanno annunciato un embargo ha consentito a Mosca di incassare maggiori entrate pur vendendo volumi inferiori di greggio.
Commissione europea e Stati Uniti stanno pertanto lavorando a una proposta destinata ad evitare in futuro di pagare “qualsiasi prezzo” per il petrolio, limitando i prezzi globali, ha affermato. “È ovviamente una misura insolita, ma questi sono tempi insoliti”, ha affermato, ricordando che “questa strada può funzionare solo se molti paesi decideranno di seguirla…e questo si sta rivelando il punto critico”.
La Commissione Europea, inoltre, “sta valutando” la possibilità di confiscare beni appartenenti a cittadini russi congelati nell’Ue in seguito alle sanzioni, per finanziare l’Ucraina. Lo dice il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis, a margine dell’Ecofin a Bruxelles. “Abbiamo una task force dedicata – afferma – che si occupa di individuare e congelare i beni appartenenti a cittadini russi sanzionati. Se c’è la possibilità di confiscarli, cosa che dipende dai singoli ordinamenti in materia di diritto penale, possono essere usati per sostenere l’Ucraina”.
Mosca si dedicherà in futuro ad approfondire le relazioni con la Cina, e farà in modo di dipendere solo da Paesi “affidabili” non legati all’Occidente ‘russofobo’, ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rispondendo a domande nel corso di un evento a Mosca. Se l’Occidente “vorrà offrire qualcosa in termini di ripresa delle relazioni, valuteremo seriamente se ne avremo bisogno o meno”, ha aggiunto, secondo una trascrizione riportata sul sito del ministero degli Esteri.
Il capo della diplomazia moscovita ha quindi accusato l’Occidente di aver abbracciato un atteggiamento di “russofobia” dall’inizio della guerra in Ucraina. Mosca, ha sottolineato, è dunque ora impegnata a lavorare per sostituire le merci importate dai Paesi occidentali in modo da dipendere in futuro solo da Paesi “affidabili” non legati ad un Occidente determinato – secondo le sue parole – a cambiare le regole delle relazioni internazionali a scapito della Russia.