È di Francesco Pantaleo, lo studente universitario 27enne di Marsala (Trapani), scomparso da Pisa sabato scorso 24 luglio il corpo trovato carbonizzato trovato nel tardo pomeriggio del giorno successivo nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa). L’identificazione è avvenuta tramite la comparazione con il Dna messo a disposizione degli inquirenti dai genitori del giovane. Per chiarire le cause del decesso – suicidio o omicidio – sarà necessario attendere i risultati dell’autopsia disposta dalla Procura.
L’autopsia sarà svolta entro la prossima settimana. L’esame autoptico, secondo fonti investigative, permetterà di capire se eventualmente siano stati inferti dei colpi esterni dal momento che il corpo, ritrovato in avanzato stato di combustione, non lo ha consentito con la sola ricognizione cadaverica esterna da parte del medico legale. Vicino al corpo non sono state trovate taniche o contenitori con liquido infiammabile e nemmeno veicoli riconducibili al ragazzo. Lo studente sarebbe, quindi, arrivato a piedi sul luogo in cui è stato ritrovato oppure portato da qualcuno.
Francesco Pantaleo risultava irreperibile da sei giorni. L’allarme era stato lanciato dalla famiglia che abita in Sicilia, dopo che i genitori non erano riusciti a mettersi in contatto con il figlio. Nella casa del giovane, studente universitario dell’Ateneo di Pisa, sono stati trovati tutti i suoi effetti personali, compresi occhiali da vista, oltre al pc e al cellulare.
I genitori avevano rivolto appelli al figlio affinché si facesse vivo e tornasse a casa. Ma oggi pomeriggio ai carabinieri del comando provinciale di Pisa, che già indagavano sul ritrovamento del cadavere carbonizzato, hanno ricevuto il responso dei test del Dna: l’esame eseguito presso il Laboratorio di Genetica dell’Istituto di Medicina Legale di Firenze ha confermato che si tratta dello studente universitario scomparso.