Pnrr, faro Ced e Luiss sugli investimenti delle grandi aziende

(Adnkronos) –
Faro del Centro Economia Digitale sul Pnrr e gli investimenti delle grandi aziende oggi, alla tavola rotonda “Next Generation Italia – Execution”, organizzata dal Ced in collaborazione con Luiss Business School ed a cui hanno preso parte il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, la Sottosegretaria al Mise Anna Ascani, e i top manager di Enel, Eni, I Capital, Leonardo, Open Fiber, Tim e Tinexta. Punti cardine dell’incontro sono stati il rapporto con il mondo economico, il rapporto della Pa centrale con gli Enti Locali ed il rapporto con l’Europa. “Il 2022 è un anno cruciale per l’avanzamento del Pnrr, in cui la ‘messa a terra’ degli indirizzi di policy diventa il tema principale” ha sottolineato il fondatore e presidente del Centro Economia Digitale, Rosario Cerra, aprendo il brainstorming.  

“Le spinte inflazionistiche rischiano di minare il potenziale dei fondi, e ogni ritardo o errore potremmo pagarlo a caro prezzo” ha aggiunto il numero uno del Ced che ha dato il via al confronto nel corso del quale è stato illustrato anche il Rapporto riguardante dati e proposte operative sull’utilizzo del Pnrr e appena pubblicato sul sito del Centro Economia Digitale. Il Rapporto è stato realizzato dal Ced con il sostegno di Enel, Eni, I Capital, Leonardo, Open Fiber, Tim e Tinexta. “Serve un coinvolgimento maggiore delle imprese – ha proseguito il presidente Cerra – anche attraverso un utilizzo più sistematico dello strumento essenziale del partenariato pubblico-privato”. Cerra ha inoltre rilevato che “la capacità amministrativa degli enti locali è molto diversa nei territori e particolarmente debole nel caso dei piccoli comuni, diventa indispensabile un presidio forte con questa parte della Pa Centrale. E inoltre, serve continuità e autorevolezza nella gestione dei rapporti con la Commissione Europea”.  

Per il presidente del Ced “il Governo deve essere in grado, di fronte alle difficoltà che quasi inevitabilmente si incontreranno sul cammino, di prospettare soluzioni concrete ai problemi. L’Italia – ha ricordato Cerra – è al penultimo posto in Europa per tasso di occupazione, con un difetto di circa 6,5 milioni di lavoratori per avere la stessa percentuale di occupati della Germania. Inoltre, secondo i dati Ocse, dal 2000 al 2019, l’Italia ha registrato un incremento complessivo del prodotto per ora lavorata pari all’1,7%, contro una media europea del 23,1%”. “Sono dati allarmanti – ha osservato Cerra- ed è per questo che bisognerà puntare con decisione sul ruolo trasformativo del Pnrr, piuttosto che sulla sua capacità di sostenere nel breve periodo il livello di attività economica. L’obiettivo – ha concluso il presidente del Ced- deve essere una trasformazione della struttura produttiva del paese, partendo dall’industria, dall’upgrade delle filiere produttive e dagli investimenti in nuove tecnologie, capaci di attivare lo sviluppo di servizi avanzati, settore in cui il paese può puntare sulla presenza di grandi aziende operanti sul mercato”.  

Dopo l’intervento di Adelaide Mozzi, Team Leader Affari Economici della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, che patrocinava l’evento, Paolo Boccardelli, del Comitato Scientifico Ced e Direttore della Luiss Business School, e Francesco Crespi, Direttore Ricerche Ced e professore di Economia dell’Università Roma Tre, la prima parte dell’evento moderato da Flavia Giacobbe, direttore di Formiche, ha visto confrontarsi sul Pnrr alti dirigenti delle aziende sostenitrici dell’Execution, quali Danilo Cattaneo, amministratore delegato di InfoCert – Tinexta Group; Corrado Crotti, New business development and Country support di Leonardo; Andrea Falessi, direttore Relazioni Esterne di Open Fiber; Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia e amministratore delegato di Enel Italia; Dario Pagani, Head of Digital & Information Technology di Eni; Alessandro Picardi, Executive Vice President Chief Public Affairs Officer di Tim.
 

L’appuntamento è poi proseguito con gli interventi istituzionali del ministro Federico D’Incà, della Sottosegretaria al Mise Anna Ascani, del presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati, Fabio Melilli, dell’Assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, Roberta Lombardi, e del Capo economista e Direttore Strategie Settoriali e Impatto Cdp, Andrea Montanino. Nel suo intervento Mozzi ha sottolineato che “il Next Generation Eu è uno strumento fondamentale per il rilancio dell’Italia e dell’Europa dopo la pandemia”. “Con il Pnrr – ha aggiunto Mozzi- abbiamo per la prima volta un Piano fortemente ancorato al raggiungimento di risultati concreti, che saranno cruciali per affrontare le grandi trasformazioni che stiamo vivendo inclusa quella della transizione digitale”. 

Boccardelli ha indicato come la rivoluzione digitale abbia “accelerato lo sviluppo di reti e infrastrutture”. “Resta, per l’Italia, – ha avvertito – un ritardo preoccupante su formazione e sviluppo del capitale umano. Occorre, quindi, convogliare risorse straordinarie nella formazione istituzionale e non” e “solo fornendo a cittadini e professionisti le competenze digitali necessarie per vivere con consapevolezza le sfide dell’Ai e della società dei gigabyte riusciremo ad entrare con successo nel nuovo mondo”. Falessi ha invece scandito che “il Pnrr è un’opportunità senza precedenti anche sul fronte della digitalizzazione. Il nostro Paese può recuperare il divario e candidarsi a un ruolo di leadership in Europa” ma, ha proseguito Falessi, “per raggiungere questi obiettivi sfidanti, tuttavia, c’è da risolvere il problema della carenza di forza lavoro, con cui anche il settore delle Tlc è costretto a fare i conti ormai da anni”.  

“La transizione energetica è una grande opportunità per il Paese ed Enel ha intenzione di favorire e accelerare questo processo investendo in Italia più di 15 miliardi di euro nei prossimi 3 anni. Contribuiremo anche al Pnrr, per il quale abbiamo progetti in grado di dare un impulso positivo alla nostra economia, come la realizzazione di una Gigafactory in Sicilia” ha affermato Lanzetta. Il contributo di Eni “al complesso percorso della transizione energetica nazionale” è stato rilevato da Pagani che ha spiegato che “si basa soprattutto sulla grande capacità di innovazione tecnologica e di digitalizzazione della nostra società”.  

Alessandro Picardi di Tim ha aggiunto che “la digitalizzazione, leva fondamentale per promuovere la crescita del Paese, è la missione principale di Tim”. “Attraverso le nostre competenze e tecnologie come 5G, Internet of Things, Cloud e cybersecurity, vogliamo supportare – ha indicato Picardi- lo sviluppo economico e sociale e, al tempo stesso, diffondere comportamenti sempre più sostenibili. Penso ad esempio alle smart city, all’agricoltura di nuova generazione e alle tecnologie che possono contrastare il cambiamento climatico. Parliamo di iniziative che potranno beneficiare significativamente dei fondi previsti dal Pnrr e in cui Tim farà la sua parte”. “E’ fondamentale -ha concluso Picardi- lavorare in modo coeso e che l’innovazione, di cui siamo portatori, raggiunga e porti benefici concreti a cittadini, imprese e pubblica amministrazione attraverso un impegno comune di tutta la filiera e in collaborazione con le istituzioni”. 

Sul fronte istituzionale il ministro D’Incà “in riferimento agli interventi riformatori delineati dal Piano e necessari per incrementare il potenziale di crescita del Paese” ha sottolineato “come il Governo stia lavorando in stretta sinergia con il Parlamento”. “Le Camere hanno inoltre indicato al Governo modi e strumenti per superare le criticità che sarebbero potute emergere. Lo sforzo che ci aspetta è notevole, ma una volta vinta la triplice sfida dell’esecuzione, il Pnrr -ha rilevato il ministro- avrà contribuito a plasmare un Paese più resiliente, produttivo e sostenibile per i giovani di domani”. Il Pnrr per la Sottosegretario Ascani “rappresenta un’occasione unica per svolgere una importantissima azione di rilancio nel nostro Paese sia in termini di sviluppo dei territori che di accesso a nuovi servizi, ed opportunità, per cittadini e imprese”.  

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