Putiniano, bro e incel entrano nel vocabolario Zingarelli 2024

(Adnkronos) – Con la guerra tra Ucraina e Russia, il vocabolario Zingarelli si arricchisce con una serie di ‘nuovi ingressi’ legati al conflitto. Dal gergo quotidiano, in particolare dei giovani, arrivano neologismi come bro, incel e triggerare. Dal mondo hi-tech, ovviamente, ecco Chat Gpt. L’edizione 2024 del vocabolario propone circa 1000 novità tra lemmi, significati e locuzioni che, come a ogni edizione, fotografano la realtà in cui viviamo e ne descrivono i rapidi cambiamenti. 

Da ‘oblast’ (ciascuna delle entità politiche territoriali della Federazione russa e di altri Stati slavi) a ‘balaclava’ (un passamontagna che prende il suo nome da una località oggi inglobata nel territorio di Sebastopoli, in Crimea), passando per ‘Holodomor’ (lo sterminio per fame perpetrato dal regime sovietico nei confronti della popolazione ucraina nel 1932-33) fino al frequente aggettivo ‘putiniano’. 

Altre espressioni come ‘infowar’ (guerra dell’informazione), ‘guerra ibrida’ o ‘smishing’ (tentativo fraudolento di carpire dati e informazioni personali attraverso messaggi inviati sullo smartphone) indicano nuovi tipi di attacchi, condotti sia con mezzi tradizionali sia con mezzi informatici. Parallelamente, termini come ‘abusatore’ (chi commette un abuso, specialmente sessuale) e ‘abusante’ (che costituisce un abuso, specialmente nei rapporti di coppia) sottolineano una realtà tristemente segnata da atti di violenza. 

Come conseguenza di questo clima, alcune parole esprimono il distacco dal presente, la ricerca di realtà alternative, o la paura per il futuro; per esempio ‘iperrealtà’, dimensione in cui vive chi non percepisce la differenza fra la realtà e la sua rappresentazione nei mass media; ‘retrotopia’, che nel pensiero del sociologo Z. Bauman indica il desiderio utopico di ritorno al passato, il rifiuto del presente e la paura del futuro; ‘eco-ansia’, che descrive il timore delle possibili conseguenze di disastri ambientali legati all’emergenza climatica. Ma molte parole raccontano anche la volontà di contrastare gli abusi (‘antiviolenza’), di contribuire positivamente alla comunità (per esempio ‘plogging’, pratica consistente nel raccogliere rifiuti lungo il percorso mentre si sta facendo jogging), o la ricerca di piaceri semplici e quotidiani, come ‘petricore’, che indica l’odore tipico che sale dal terreno secco bagnato dalla pioggia. 

Numerosi i termini colloquiali o gergali che fanno il loro ingresso nello Zingarelli 2024, come ‘bro’, accorciativo dell’inglese ‘brother’, che nel gergo giovanile si dice a un amico o a un compagno fraterni; ‘bella!’ (‘o bella, zi’!’), che nel centro e sud Italia è un saluto amichevole e confidenziale; ‘crush’, un’infatuazione, una sbandata, o la persona per cui si ha una cotta; ‘dissing’, termine derivato dalla musica hip-hop e rap, che indica un insulto rivolto specialmente a un cantante rivale attraverso il testo di una canzone ma che, in senso generale, può indicare l’atto di insultare qualcuno. O ancora ‘incel’, che descrive una persona, per lo più un uomo, incapace di stabilire relazioni sessuali, pur desiderandolo; e ‘triggerare’, che genericamente significa innescare un congegno, ma in senso gergale indica il provocare una reazione, far arrabbiare qualcuno. 

Infine, molti i termini derivanti dagli ambiti della tecnologia, dell’informatica, di Internet, dei social network e dell’intelligenza artificiale. Per esempio ‘microrobot’, dispositivo robotico di dimensioni microscopiche in grado di muoversi autonomamente all’interno del corpo; ‘Chat Gpt’, nome commerciale di un celebre chatbot multilingue; ‘gamificare’, che indica l’utilizzare regole e dinamiche proprie dei giochi e dei videogiochi in contesti non ludici (come nella didattica); kibi-, mebi- e gibibyte, unità di misura della quantità di informazione calcolato con potenze di 2; o il ‘vamping’, cioè l’abitudine di restare svegli durante la notte per navigare in Internet, giocare online, verificare le notifiche, ecc. 

(di Paolo Martini) 

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