Quarta dose, Locatelli: “A over 80 per massima precauzione”

(Adnkronos) – “È importante” che la quarta dose di vaccino anti-Covid la facciano tutti gli over 80 e i fragili. Lo dice con chiarezza Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) durante la presentazione della prosecuzione della campagna vaccinale contro Covid-19. L’auspicio è che tutte le persone per le quali è stato indicato il secondo richiamo “vengano a essere coperte, rispettando un principio di massima precauzione”. 

Il numero uno del Css ha spiegato che “il criterio dell’età” è “largamente giustificato dal fatto che ancora oggi l’età mediana di coloro che perdono la vita” per Covid “è superiore agli 80 anni. Quindi offrire copertura a quei 4 milioni di connazionali oltre gli 80 anni d’età risponde esattamente a quel principio di massima precauzione cui facevo prima riferimento”, e che ha motivato anche le raccomandazioni diffuse dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). 

“Lo studio condotto in Israele – ha sottolineato ancora Locatelli – mostra in maniera chiara e inequivocabile come, nella popolazione anziana, la somministrazione di una seconda dose di richiamo” vaccinale anti-Covid “dia un fattore di protezione di circa 4 volte maggiore rispetto a quanto invece viene registrato in chi ha ricevuto solamente tre dosi”. 

Locatelli ha insistito più volte sul concetto di “raccomandazione” al secondo booster per le categorie indicate, citando tre buone ragioni per aderire: una è il vantaggio protettivo emerso come “evidenza” per la quarta dose; un’altra è la “sicurezza del tutto equiparabile” a quella della terza dose, e un’altra ancora è la “larghissima evidenza” del ruolo che i vaccini hanno avuto nell’abbattere il numero di ricoverati in terapia intensiva e di morti per Covid. 

Diversa la questione per quanto riguarda altre fasce di età. “Gli studi disponibili ci indicano – ha chiarito il vertice del Css – che nella popolazione più giovane e senza note di patologia vi sarebbe un vantaggio marginale nella somministrazione di una dose ulteriore” di vaccino. Quindi un eventuale richiamo per tutti “è ancora materia che merita attenzione, studio e approfondimento”. 

“Quanto durerà nel tempo la risposta e la protezione immunologica andrà ulteriormente studiato e approfondito – ha aggiunto l’esperto – E in funzione delle evidenze che emergeranno verranno prese le scelte del caso, traendo beneficio auspicabilmente da ulteriori nuovi vaccini che ci auguriamo diventeranno disponibili”. 

 

(Adnkronos)