Quirinale 2022, da Meloni a Letta-Conte: Salvini cerca l’intesa

(Adnkronos) – Voto per il Quirinale, continuano frenetiche le trattative per arrivare a un nome che possa mettere d’accordo tutti i partiti. L’impressione è che l’ipotesi più accreditata, almeno in questo momento sia quella di Mario Draghi. Con il nodo del governo, tutto da sciogliere, qualora l’ex governatore di Bankitalia dovesse spuntarla al Colle. Al di là di tutte le ‘rose’ di nomi girate in queste ore, compresa le new entry Carlo Nordio proposta da Fdi, attorno a ‘Super Mario’ ci sarebbe tutto un lavorio sotto traccia, ma resterebbe sul tavolo anche l’opzione Pier Ferdinando Casini, che pure potrebbe ottenere convergenze bipartisan. Nel centrodestra molto attivo è Matteo Salvini che, rivendicando il ruolo di king maker, oggi ha fatto un vero e proprio tour de force: ha visto prima i vertici del partito, l’alleata Giorgia Meloni, Enrico Letta, e a seguire Giuseppe Conte.  

Contatti ci sarebbero stati anche tra il numero uno di via Bellerio e Forza Italia, che sembrerebbe ancora ferma sul ‘no’ a Draghi imposto da Silvio Berlusconi, oggi al suo secondo giorno di ricovero al San Raffaele per controlli medici. Nelle prossime ore bisognerà capire se questo ‘no’ del Cav resterà granitico o si ammorbiderà. In Transatlantico è circolata la voce di una telefonata tra Draghi e Berlusconi, smentita dai rispettivi staff. E Antonio Tajani, numero due di Fi, è tornato a ripetere che ”questo governo deve finire la legislatura e solo Draghi può tenerlo unito”. 

Di questo giro di colloqui colpisce la nota congiunta diffusa da Pd e Lega al termine del vis a vis tra Salvini e Letta: ”Con il faccia a faccia si è aperto un dialogo: i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani. La conferma che qualcosa di concreto, un confronto si è aperto sui nomi. Domani nuovo round di confronti, dopo “il dialogo aperto”, a partire dal bis dell’incontro tra Salvini e Letta. Possibile anche un meeting del centrodestra, che potrebbe tenersi in mattinata, per ricomporre l’alleanza – dopo il colpo di scena del forfait di Berlusconi – in vista di un possibile accelerazione della pratica Quirinale, su cui tutte le componenti di centrodestra potrebbero coincidere.  

 

 

 

 

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